Violenza sessuale: Padre Fedele condannato a 9 anni

Cronaca
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L'ex frate di Cosenza, fondatore dell'Oasi francescana per persone in difficoltà, è stato ritenuto colpevole degli abusi ai danni di una suora. "Sono innocente, è una vergogna" ha gridato dopo la sentenza. La vittima: "Attendevo questo momento da anni"

Padre Fedele inveisce dopo la sentenza. Le foto

Nove anni e tre mesi di reclusione: è questa la condanna inflitta dal tribunale di Cosenza a padre Fedele Bisceglia, giudicato colpevole di violenza sessuale ai danni di una suora dell'Oasi francescana da lui fondata per accogliere persone in difficoltà. Il tribunale ha condannato anche il segretario, Antonio Gaudio a 6 anni e 3 mesi per lo stesso reato. I giudici, dopo poco più di due ore di camera di consiglio hanno disposto pene più pesanti rispetto a quelle chieste dall'accusa (rispettivamente otto e sei anni di reclusione) avendo riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Il tribunale ha anche riconosciuto il risarcimento, da determinare in sede civile, per le parti civili, la suora vittima della violenza sessuale ed il centro antiviolenza "Roberta Lanzino".

Dopo la sentenza padre Fedele ha cominciato a urlare: "Vergognatevi tutti, magistrati, suore e preti, perché è stato condannato un innocente – ha detto - avete infangato un sacerdote onesto. E' la pagina più dolorosa mai scritta dalla magistratura di Cosenza".
"L'interminabile e diabolica barzelletta raccontata da una spericolata e scaltra pseudo suora - ha continuato - e raccolta solo da alcuni curiosi, è come il reality Beautiful o Centovetrine". "Io sono innocente - ha proseguito a inveire - e Dio mi darà ragione, perché non permette che il giusto vacilli!". "Péntiti - ha detto rivolto alle suore - che le porte dell'inferno si spalancheranno".

La sentenza è stata accolta con soddisfazione alle suore Francescane dei Poveri: "La sentenza di colpevolezza pronunciata dal Tribunale di Cosenza, certamente rappresenta un grande sollievo per la nostra suora e tutte le donne immigrate coinvolte come vittime in questa triste vicenda – si legge in una nota - la nostra suora ha trovato il coraggio di denunciare, proprio a sostegno delle altre donne, che si trovavano nella stessa situazione di abuso". Diverse donne straniere arrivate nel centro hanno infatti raccontato di esser state molestate dal frate.

"Grazie, attendevo questo momento da anni" ha detto con la voce rotta dall'emozione la vittima della violenza, ad uno dei suoi avvocati, Marina Pasqua. La suora ha parlato anche con la madre superiore generale del suo ordine, quello delle Suore Francescane dei Poveri, suor Tiziana Merletti, giunta appositamente da New York, dove ha sede l'ordine, per assistere alla lettura del dispositivo. "Era commossa - ha detto suor Tiziana - ed era contenta perché è stata riconosciuta la veridicità del suo racconto, cosa che noi sapevamo, ma quando c'è una sentenza di condanna c'è anche un riconoscimento pubblico. La nostra suora non ha fatto denuncia per sé ma per le altre donne".

Di "una condanna profondamente ingiusta” hanno parlato i difensori di padre Fedele Bisceglia, gli avvocati Eugenio Bisceglia e Franz Caruso. “In questo processo, estremamente anomalo, le contraddizioni sono state tante. Nessuno dei tanti testimoni della pubblica accusa ha parlato di fatti specifici a riscontro del racconto della suora. E per tutti i sei episodi di violenza sessuale contestatigli padre Fedele ha fornito alibi anche documentali".   "Insistiamo sul fatto - ha detto, da parte sua, l'avvocato Bisceglia - che la sentenza e' stata costruita sull'unico principio che ha dominato durante il processo: il pregiudizio. Avevamo bisogno  di un tribunale piu' sereno. Speriamo di trovarlo in appello".

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