Cinema Palazzo: insulti tra Capezzone e Sabina Guzzanti

Cronaca

Duro scontro nel corso di una conferenza stampa sul destino della sala del quartiere San Lorenzo di Roma, dove si vorrebbe costruire un casinò. "E' illegale" ha attaccato l'attrice. La replica del portavoce del Pdl: "Sei violenta e prepotente". IL VIDEO

Urla, spintoni, insulti; inaspettato fuori programma alla conferenza stampa che Daniele Capezzone ha convocato a Roma sull'occupazione del cinema Palazzo, nel quartiere San Lorenzo, dove dovrebbe venire costruito un casinò. All'incontro con i giornalisti all'hotel Nazionale, proprio davanti a Montecitorio, si è presentata anche Sabina Guzzanti e sono volate scintille tra l'attrice, che difendeva le ragioni degli occupanti, e il portavoce del Pdl, che rappresentava invece la società Camene,   pronta a costruire la sala da gioco.

"Se i centri sociali si sono sollevati è perché aprire un Casinò in un quartiere come San Lorenzo vicino all'università è illegale", ha esordito la Guzzanti. Durissima la replica di Capezzone: "Lei deve dire in quale in base a quale regole occupa illegalmente un locale, voi offendete e la resistenza e la democrazia e i partigiani e la cultura. Lo ricorderemo la prossima volta che la signora Guzzanti parlerà di legalità...".

E ancora "fai ridere - ha insistito Capezzone tra le urla dei sostenitori degli occupanti, 'legalità, legalità, legalità' -  sei un'occupante abusiva, violenta e prepotente, ce ne ricorderemo". Il portavoce del Pdl ha poi rincarato la dose con una nota diffusa dopo la conferenza stampa con il deputato del Pdl Francesco Aracri, il rappresentante della Camere Nicola Sgarra. "C'è chi, da comunista miliardario, difende gli occupanti illegali, e chi, invece, difende chi potrebbe creare decine di posti di lavoro regolari", ha detto.

“La protesta contro la sala giochi è di tutto il quartiere, non solo dei centri sociali – ha ribadito invece Sabina Guzzanti - le macchinette che rovinano economicamente le persone in realtà servono soltanto per riciclare denaro. Penso che non ci sia bisogno di spiegare perché siamo contrari a far entrare in un quartiere studentesco un'attività legata alla criminalità organizzata".

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