Poste, l'odissea degli utenti continua

Cronaca
Clienti in attesa alle poste - Fotogramma
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Da Roma a Milano gli uffici postali continuano a funzionare a singhiozzo. Impossibile pagare bollettini o incassare le pensioni. Su Facebook l'azienda rassicura: "Problema in via di risoluzione", ma gli utenti in rete smentiscono

Continua il blocco degli uffici postali. Il sistema informatico continua a non funzionare, o a funzionare a singhiozzo, e gli sportelli non sono in grado di svolgere le operazioni base. Da mercoledì 1 giugno le poste italiane sono in tilt, rendendo impossibile non solo il pagamento di bollettini, ma anche il versamento delle pensioni. Nonostante sul proprio sito le poste abbiano assicurato lunedì che il problema è in via di risoluzione, da diversi uffici in tutta Italia si segnala il perdurare del problema.

Un funzionario di un ufficio postale di Milano, in zona Bovisa, spiega che "il sistema al momento è bloccato. In mattinata qualcosa si riusciva a fare, ma poi, dalle dieci si è bloccato tutto. Ora abbiamo mandato via tutti i clienti, tanto non si riusciva a fare nulla". "Mi dispiace ma non funziona il collegamento - spiega invece una dipendente in un ufficio romano della Garbatella - E' un problema nazionale e sappiamo che questo crea grossi disagi". Non solo non è possibile pagare le bollette, ma non si possono nemmeno ritirare le pensioni o le raccomandate. "Anche per consegnare le raccomandate - spiega l'impiegata - serve il computer". Il consiglio ai cittadini che arrabbiati attendono la possibile ripresa è quello di venire nel pomeriggio. "Ieri nel pomeriggio (6 giugno, ndr) , forse perché lavorano meno uffici, è tutto filato liscio. Dovevamo essere aperti fino alle 19 e siamo rimasti in funzione fino alle 20". Telefonando a un altro ufficio postale di Roma l'impiegato si dice desolato: "Non so proprio dire quando riprenderà. Io sono pessimista."

Segnalazioni di disservizi si trovano anche su Twitter, dove molti utenti cercando di sdrammatizzare usando l'arma dell'ironia. Un utente scrive "Hai del tempo da ingannare? Vieni a ballare alle #Poste poste poste / dove le code son toste toste toste / tieni la testa alta sul numero...", mentre un altro risponde "Ufficiale Le Poste hanno contagiato il batterio dei cetrioli...". Sulla pagina Facebook delle poste è apparso in mattinata un messaggio di scuse, in cui si spiega che "il problema al software dei sistemi centrali IBM e HP sui quali poggiano le attività degli uffici postali, è in via di risoluzione da parte dei tecnici italiani e statunitensi delle due società informatiche." Ma i commenti di molti utenti, sotto al messaggio, ribadiscono il persistere dei problemi.

Sul tema intanto tornano a intervenire le associazioni dei consumatori. "Va bene il tavolo di conciliazione annunciato da Poste Italiane, ma bisogna trovare un'immediata  soluzione" dichiara Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef, secondo cui "ancora non è chiaro chi ha sbagliato, sottovalutando i rischi che avrebbe causato la manutenzione del servizio informatico". I due presidenti sollecitano l'azienda ed i sindacati "affinché trovino soluzioni adeguate, ricorrendo anche ad un prolungamento  dell'orario degli sportelli, al fine di smaltire le lunghe code che si sono formate, permettendo così ai cittadini di effettuare le operazioni più urgenti senza ulteriori danni economici". Inoltre, le associazioni dei consumatori chiedono ad aziende ed  istituzioni interessate, "una proroga delle scadenze e dei termini per i pagamenti in scadenza in questi giorni, come l'Ici sulla seconda  casa, finanziarie, assicurazioni, multe, bandi pubblici". Infine,  "ricordiamo a tutti i cittadini di conservare prova dei disagi avuti,  in modo da poter meglio quantificare il danno procurato dal  disservizio", concludono Trefiletti e Lannutti.

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