A 9 mesi di distanza dalla morte della 15enne di Avetrana, proseguono le indagini per fare luce sul caso. Per l'accusa, l'esecutrice materiale del delitto sarebbe la cugina Sabrina. La madre, Cosima Serrano, deve rispondere di concorso morale in omicidio
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A nove mesi dalla morte di Sarah Scazzi, maturato in ambito famigliare ma con modalità e responsabili ancora poco chiari, gli investigatori cercano ancora tracce che possano fare trovare il bandolo della matassa. E' stata infatti messa sotto sequestro anche l'automobile di Cosima, zia della ragazzina uccisa, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina, entrambi da tempo in carcere per l'omicidio. La vettura, una Opel Astra, è stata sequestrata il giorno dell'arresto di Cosima finita in carcere giovedì scorso, in una ennesima svolta del'indagine, con l'accusa di concorso con Sabrina nell'omicidio e occultamento del cadavere.
L'attenzione si è rivolta alla vettura dopo le dichiarazioni di un fioraio di Avetrana che ha raccontato di avere visto il giorno della scomparsa di Sarah, Cosima che trascinava con la forza la nipote nella sua auto. L'uomo ha poi ritrattato dicendo che si era trattato di un sogno ed è indagato per false dichiarazioni al pm.
Madre e figlia saranno ascoltate lunedì 30 giugno dal gip Martino Rosati per l'interrogatorio di garanzia. Dovranno cercare di confutare le tesi della pubblica accusa, che ora attribuisce proprio alle due donne di casa Misseri la responsabilità dell'omicidio: Sabrina viene indicata come esecutrice materiale, Cosima risponde di concorso morale.
Le nuove contestazioni ridisegnano lo scenario del giallo di Avetrana e ridimensionano la posizione di Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, che la notte tra il 6 e il 7 ottobre crollò dopo diverse ore di interrogatorio autoaccusandosi inizialmente dell'omicidio e consentendo comunque il ritrovamento del cadavere di Sarah.
L'agricoltore, che ha poi scaricato tutte le responsabilità su Sabrina, secondo i magistrati si sarebbe solo limitato ad occultare il corpo di Sarah. Stando alla ricostruzione fatta dal gip nell'ordinanza di custodia cautelare, Sarah venne strangolata con una cintura il 26 agosto 2010, tra le 14 e le 14.20. A quell'ora in casa c'erano Michele Misseri, sua moglie Cosima, e la loro figlia Sabrina. Sarebbe stata quest'ultima a strangolare la cugina. Quanto al movente, per i magistrati Sarah sarebbe stata uccisa a causa della gelosia manifestata da Sabrina verso Ivano Russo, che in quelle settimane stava frequentando la cugina.
Mentre a Taranto si attende l'interrogatorio di lunedì 30 maggio, da Roma, dove vive con il marito, ha parlato Valentina Misseri, sorella di Sabrina e unica della famiglia rimasta fuori del carcere. Ha ribadito di essere convinta dell'innocenza di sua madre e di sua sorella e ha detto di essere rimasta molto male per come la gente ha esultato per l'arresto di sua madre, "un'altra persona innocente finita in carcere". Ha poi definito una "violazione dei diritti umani" il fatto che sua madre abbia saputo da giornalisti, in seguito ad una fuga di notizie, che sarebbe stata arrestata.
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L'attenzione si è rivolta alla vettura dopo le dichiarazioni di un fioraio di Avetrana che ha raccontato di avere visto il giorno della scomparsa di Sarah, Cosima che trascinava con la forza la nipote nella sua auto. L'uomo ha poi ritrattato dicendo che si era trattato di un sogno ed è indagato per false dichiarazioni al pm.
Madre e figlia saranno ascoltate lunedì 30 giugno dal gip Martino Rosati per l'interrogatorio di garanzia. Dovranno cercare di confutare le tesi della pubblica accusa, che ora attribuisce proprio alle due donne di casa Misseri la responsabilità dell'omicidio: Sabrina viene indicata come esecutrice materiale, Cosima risponde di concorso morale.
Le nuove contestazioni ridisegnano lo scenario del giallo di Avetrana e ridimensionano la posizione di Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, che la notte tra il 6 e il 7 ottobre crollò dopo diverse ore di interrogatorio autoaccusandosi inizialmente dell'omicidio e consentendo comunque il ritrovamento del cadavere di Sarah.
L'agricoltore, che ha poi scaricato tutte le responsabilità su Sabrina, secondo i magistrati si sarebbe solo limitato ad occultare il corpo di Sarah. Stando alla ricostruzione fatta dal gip nell'ordinanza di custodia cautelare, Sarah venne strangolata con una cintura il 26 agosto 2010, tra le 14 e le 14.20. A quell'ora in casa c'erano Michele Misseri, sua moglie Cosima, e la loro figlia Sabrina. Sarebbe stata quest'ultima a strangolare la cugina. Quanto al movente, per i magistrati Sarah sarebbe stata uccisa a causa della gelosia manifestata da Sabrina verso Ivano Russo, che in quelle settimane stava frequentando la cugina.
Mentre a Taranto si attende l'interrogatorio di lunedì 30 maggio, da Roma, dove vive con il marito, ha parlato Valentina Misseri, sorella di Sabrina e unica della famiglia rimasta fuori del carcere. Ha ribadito di essere convinta dell'innocenza di sua madre e di sua sorella e ha detto di essere rimasta molto male per come la gente ha esultato per l'arresto di sua madre, "un'altra persona innocente finita in carcere". Ha poi definito una "violazione dei diritti umani" il fatto che sua madre abbia saputo da giornalisti, in seguito ad una fuga di notizie, che sarebbe stata arrestata.
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