Caso Meredith: parla in aula il testimone clochard

Cronaca
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Antonio Curatolo, figura centrale nel processo di primo grado a carico di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, è stato sentito nel corso dell'appello. Per i legali degli imputati la sua testimonianza non è attendibile. Processo rinviato al 21 maggio. VIDEO

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Il clochard Antonio Curatolo, figura chiave nel processo di primo grado, è stato sentito come testimone nel processo di appello ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. Curatolo ha affermato di aver visto Amanda e Raffaele, insieme, in Piazza Grimana, a poca distanza dal casolare di via della Pergola, la sera di Hallowenn del 2007, ma ha poi sostenuto di aver notato, nel primo pomeriggio del giorno successivo (quindi il primo novembre del 2007), un via vai di carabinieri e polizia nella zona e gli uomini della scientifica con le tute bianche, davanti alla casa del delitto.  Il corpo senza vita della studentessa inglese è stato scoperto, però, solo la mattina del 2 novembre del 2007, e quindi gli investigatori, il giorno precedente, non potevano già trovarsi nella casa del delitto.
Una testimonianza, quella di Curatolo, ritenuta inattendibile dalle difese dei due imputati. Oggi in aula, per la prima volta dopo la gravidanza, c'era anche l'avvocato Giulia Bongiorno, uno dei legali di Raffaele Sollecito.

"I due ragazzi discutevano animatamente tra di loro - ha riferito Curatolo durante la sua testimonianza -. Ricordo che nella piazza quella sera c'era un via vai di ragazzi mascherati e gli autobus che portano alle discoteche. Il giorno dopo, intorno alle 14, c'era un via vai di carabinieri e poliziotti. Mi sono affacciato alla ringhiera e ho visto nella casa di Via della Pergola, uomini che indossavano una tuta bianca. Sono certissimo, come lo sono di essere seduto qui, di aver visto i due ragazzi insieme, la sera prima di quando ho poi visto le tute bianche".

Curatolo, che attualmente si trova in carcere per scontare una pena definitiva di un anno e sei mesi per reati legati alla droga, ha fatto il suo ingresso in aula stamani con le stampelle. E' apparso più provato di quando, durante il processo di primo grado ad Amanda e Raffaele, parlò in aula come testimone. Ai giudici ha riferito di aver "sempre fatto uso" di sostanze stupefacenti, in particolare eroina, e di averne fatto uso anche nel 2007. Ha poi ricordato come quello stesso anno, come accadeva già da setto-otto anni, era solito dormire in una panchina di Piazza Grimana.

Nessuna novità nella deposizione di Antonio Curatolo, secondo il pubblico ministero Manuela  Comodi: "Il clochard ha spiegato di avere visto i due imputati la sera in cui piazza Grimana era stata pulita per il mercato che si svolge il giovedì E la sera prima dell'omicidio era proprio un giovedì. Tutti i commenti sull'attendibilità di Curatolo lasciano il tempo che  trovano".

Il processo è stato quindi rinviato al 21 maggio prossimo, quando saranno sentiti in aula gli esperti incaricati dalla Corte di assise di appello di Perugia di compiere una nuova perizia genetica sul coltello ritenuto dall'accusa l'arma del delitto e sul gancetto del reggiseno indossato da Meredith quando è stata uccisa.

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