Un impiegato di Roma di 41 anni deteneva oltre 14mila file, immagini e video, contenenti scene di sesso esplicito. Identificati anche 97 utenti in ventotto Paesi: avevano divulgato 20 file pedopornografici in 5 giorni usando il programma di file sharing
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LE INTERCETTAZIONI ESCLUSIVE :
- ADESCAMENTO ON LINE
- CONVERSAZIONI TRA PEDOFILI
FORUM: Come difendersi da un pedofilo on line
Una persona è stata arrestata a Roma dalla Polizia postale di Catania nell'ambito di
un'operazione contro la pedofilia su internet, condotta in collaborazione con la polizia federale brasiliana e con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto della Pedopornografia on line della Polizia postale di Roma. Su ordine della procura distrettuale di Catania sono state eseguite perquisizioni domiciliari nei confronti di nove persone a Catania, Firenze, Milano, Pesaro, Roma, Sondrio, Teramo, Treviso e Trieste.
L'arrestato è un impiegato romano di 41 anni, che deteneva oltre 14 mila file, immagini e video, contenenti scene di sesso esplicito tra adulti e bambini tra i 5 ed i 6 anni.
L'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Marisa Scavo e dal sostituto procuratore Antonella Barrera, ha riguardato lo scambio di file con il programma peer-to-peer eMule. Grazie a un software messo a punto dai poliziotti brasiliani, sono stati identificati 97 utenti in ventotto Paesi (Germania, Brasile, Italia, Russia, Francia, Stati Uniti, Canada, Spagna, Polonia, Danimarca, Cina, Olanda, Giappone, Argentina, Svizzera, Belgio, Ucraina, Bahrein, Inghilterra, Venezuela, Bulgaria, Egitto, Austria, Slovacchia, Svezia, Messico, Slovenia, Portogallo).
I pedofili internauti avevano divulgato almeno 20 file pedopornografici in 5 giorni diversi utilizzando il programma di file sharing.
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L'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Marisa Scavo e dal sostituto procuratore Antonella Barrera, ha riguardato lo scambio di file con il programma peer-to-peer eMule. Grazie a un software messo a punto dai poliziotti brasiliani, sono stati identificati 97 utenti in ventotto Paesi (Germania, Brasile, Italia, Russia, Francia, Stati Uniti, Canada, Spagna, Polonia, Danimarca, Cina, Olanda, Giappone, Argentina, Svizzera, Belgio, Ucraina, Bahrein, Inghilterra, Venezuela, Bulgaria, Egitto, Austria, Slovacchia, Svezia, Messico, Slovenia, Portogallo).
I pedofili internauti avevano divulgato almeno 20 file pedopornografici in 5 giorni diversi utilizzando il programma di file sharing.