Lampedusa, è arrivata la nave che evacuerà l'isola
CronacaE' approdata l'imbarcazione della Marina militare "San Marco" incaricata di trasferire tutti gli immigrati che sono sbarcati negli ultimi giorni. La Spagna intanto annuncia: “Non lasceremo sola l’Italia davanti a questa pressione migratoria”
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E’ arrivata alle 9 del 23 marzo a Lampedusa la nave della Marina militare "San Marco" che evacuerà progressivamente l'isola dove sono stipati oltre 5mila migranti. Secondo quanto spiegano fonti della Guardia Costiera, i migranti saranno trasferiti a bordo, a piccoli gruppi, trasportati da unità della Capitaneria di porto. Intanto non c’è stato nessun sbarco nella notte sull’isola siciliana, dove martedì erano arrivati circa 700 immigrati. Approdi a un ritmo più incalzante delle partenze. Sempre nella giornata di ieri, infatti, sono stati trasferiti 500 migranti. Il saldo, dunque, resta pesante per un'isola allo stremo e che si è vista trasformare velocemente in un enorme bivacco all'aperto, con oltre 5mila nordafricani accampati in qualche modo.
Il sindaco Dino De Rubeis, in contatto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, afferma di avere avuto rassicurazioni. "La nave - spiega il primo cittadino - farà la spola con la terraferma per trasferire ogni volta circa mille profughi. Insieme ai 500 che partono con il ponte aereo ogni giorno, l'isola dovrebbe essere evacuata nel giro di qualche giorno. A questo punto è di fondamentale importanza che i recuperi, che nel frattempo avverranno, siano dirottati altrove sulla terraferma. Restiamo in continuo contatto con il capo dello Stato per informarlo dell'andamento dell'evacuazione dell'isola e della sua messa in sicurezza".
La Spagna: "Non lasceremo sola l'Italia" - Il vicepremier spagnolo e ministro degli Interni Alfredo Rubalcaba ha detto a Madrid che l'Italia non sarà "lasciata sola" davanti alla "pressione migratoria molto forte" innescata dalla crisi libica.
Dopo un colloquio con il ministro degli interni francese Claude Gueant, Rubalcaba ha detto che "non è una situazione facile, l'Italia subisce una pressione migratoria molto forte e non possiamo lasciarla sola: né la Spagna, né la Francia lo faranno". Rubalcaba ha aggiunto che "i paesi del sud dell'Unione europea hanno il diritto di chiedere una politica più attiva da parte dell'Ue su questo punto.
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E’ arrivata alle 9 del 23 marzo a Lampedusa la nave della Marina militare "San Marco" che evacuerà progressivamente l'isola dove sono stipati oltre 5mila migranti. Secondo quanto spiegano fonti della Guardia Costiera, i migranti saranno trasferiti a bordo, a piccoli gruppi, trasportati da unità della Capitaneria di porto. Intanto non c’è stato nessun sbarco nella notte sull’isola siciliana, dove martedì erano arrivati circa 700 immigrati. Approdi a un ritmo più incalzante delle partenze. Sempre nella giornata di ieri, infatti, sono stati trasferiti 500 migranti. Il saldo, dunque, resta pesante per un'isola allo stremo e che si è vista trasformare velocemente in un enorme bivacco all'aperto, con oltre 5mila nordafricani accampati in qualche modo.
Il sindaco Dino De Rubeis, in contatto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, afferma di avere avuto rassicurazioni. "La nave - spiega il primo cittadino - farà la spola con la terraferma per trasferire ogni volta circa mille profughi. Insieme ai 500 che partono con il ponte aereo ogni giorno, l'isola dovrebbe essere evacuata nel giro di qualche giorno. A questo punto è di fondamentale importanza che i recuperi, che nel frattempo avverranno, siano dirottati altrove sulla terraferma. Restiamo in continuo contatto con il capo dello Stato per informarlo dell'andamento dell'evacuazione dell'isola e della sua messa in sicurezza".
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Dopo un colloquio con il ministro degli interni francese Claude Gueant, Rubalcaba ha detto che "non è una situazione facile, l'Italia subisce una pressione migratoria molto forte e non possiamo lasciarla sola: né la Spagna, né la Francia lo faranno". Rubalcaba ha aggiunto che "i paesi del sud dell'Unione europea hanno il diritto di chiedere una politica più attiva da parte dell'Ue su questo punto.
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