Libia: da lunedì niente voli civili nello scalo di Trapani

Cronaca
Libia, l'Italia al momento ha messo a disposizione tutte e 7 le sue basi militari
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L'aeroporto siciliano coinvolto nelle operazioni militari. Alcuni voli cancellati già oggi. Sono 7 le basi italiane coinvolte. L'Enac: monitorare le info sui voli. L'Enav: nessun impatto per la no-fly zone.

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Come dichiarato dal Premier Silvio Berlusconi, l’Italia ha messo a disposizione  della "coalizione dei volenterosi" le sue sette basi aeree. Il complesso dispositivo aero-navale italiano sarà tutto gestito dalla base di Capodichino (Napoli), dove sono dislocati i Comandi aeromarittimi e sottomarini della VI Flotta americana e l'aeroporto militare della Us Navy.

Anche la base di Trapani - dove sono già schierati i caccia F-16, tanker per il rifornimento in volo, aerei radar Awacs della Nato e, da oggi, nove cacciabombardieri canadesi – rappresenta un vero e proprio centro nevralgico delle operazioni aeree sulla Libia (guarda il collegamento di SkyTG24 dalla base) e l'aeroporto di Trapani Birgi verrà chiuso al traffico aereo civile da lunedì mattina a causa delle operazioni dell'aeronautica militare che riguardano la Libia. I voli saranno dirottati su altri aeroporti e l'ente nazionale dell'aviazione civile suggerisce già oggi ai passeggeri in partenza di informarsi sull'operativo del proprio volo. L' Enac invita quindi le persone che devono prendere l'aereo o che aspettano qualche familiare di chiedere notizie all'Airgest, la società che gestisce il "Vincenzo Florio". I voli (qui le informazioni in tempo reale) potrebbero essere ritardati, cancellati o spostati su Palermo.

A Gioia del Colle, in Puglia, sono pronti all'azione gli Eurofighter ma è alta la fibrillazione in tutte e sette le basi messe a disposizione dal governo italiano: quelle di Amendola (dove sono schierati i caccia Amx e i velivoli senza pilota Predator), Sigonella e Aviano (due basi che serviranno essenzialmente ad ospitare 'assetti' di altri Paesi, in primis statunitensi, ma a Sigonella sono oggi atterrati sei caccia danesi), Pantelleria (la base aerea più vicina alla Libia) e infine quella di Decimomannu, a 25 chilometri da Cagliari, dove nelle prossime ore sono attesi gli aerei degli Emirati Arabi Uniti che parteciperanno all'operazione internazionale.
Sono, dunque, migliaia gli uomini dell'Aeronautica mobilitati, se si considera che variano da 600 a 1.000 i militari necessari a gestire le attività di questo tipo in ogni aeroporto.

La no fly zone e gli attacchi aerei contro le postazioni militari libiche, scattati con l'operazione "Odissea all'alba", non hanno e non avranno però alcuna ripercussione sul traffico aereo civile, assicura Massimo Gardini, direttore generale dell'Enav (l'ente nazionale di assistenza al volo), ricordando che per quanto riguarda l'aviazione civile "tutto si sta svolgendo in modo regolare". Per quanto riguarda l'Italia, dalle cui basi aeree partono i velivoli, Gardini che "da sempre c'è un grande coordinamento tra l'Enav e l'Aeronautica militare per la gestione congiunta e flessibile dello spazio aereo". Il che significa che il primo provvede a far sì che nessun velivolo civile si trovi sulla direttrice o attraversi le rotte e gli eventuali corridoi utilizzati dagli aerei militari in azione. Mentre per i voli internazionali, la gestione del traffico aereo è nelle mani dell'apposito Centro europeo per la gestione centralizzata dei flussi (un organismo che fa capo a Eurocontrol) e ha sede a Bruxelles. "Tutte le compagnie aeree e agli enti di servizio aereo europei, vale a dire i vari Enav nazionali, sono stati informati del divieto di sorvolo sulla Libia - spiega ancora Gardini -, per cui le compagnie sanno che, se devono andare da nord a sud di questo Paese, devono in qualche modo circumnavigarlo passando a est o a ovest della Libia stessa. Pochi o nulli problemi, poi, per quanto riguarda i passeggeri, conclude Gardini, "se si considera che per un volo intercontinentale di 4mila miglia", settemila chilometri (Roma-Citta' del Capo ne conta 8.500), "che normalmente dura 10 ore, la variazione e' di 15-20 minuti in più".

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