Libia: lavoratori italiani barricati in fabbrica a Misurata

Cronaca

Sono 150 gli operai bloccati nella città africana. Appena si placherà il vento dovrebbero ripartire per l'Italia con la nave arrivata da Gela. Parla la figlia di uno di loro: "I ribelli sono fuori dal cantiere, hanno paura"

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Sono 150 gli operai italiani bloccati a Misurata, in Libia. Tra loro Gilberto Pirino, 67 anni, di Porto Torres, tecnico di un'azienda che sta costruendo una ferriera a Misurata e che non riesce a lasciare la cittadina africana.

L'uomo, con altri lavoratori italiani, dall'inizio della rivolta contro Gheddafi è chiuso all'interno del perimetro della fabbrica per paura dei ribelli. La speranza dei familiari che lo aspettano in Sardegna è che il vento si plachi e la nave italiana, arrivata giovedì in Libia da Gela, riparta verso l'Italia con i 150 operai italiani.

"Mio padre - ha raccontato all'Ansa la figlia, Maria Antonietta - lo abbiamo sentito venerdì 25 febbraio alle 9:30 (10:30 ora locale) e ci ha detto che sta bene, anche se la presenza dei ribelli fuori dal cantiere, dove si trova con gli altri italiani, un po' li preoccupa". "Purtroppo - ha aggiunto la figlia - noi non possiamo chiamarlo, ma può farlo solo lui. Per questo la nostra ansia e la nostra preoccupazione aumentano".

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