Il ministro dell'Interno chiede l'aiuto della Ue, ma la Commissione si dice sorpresa: "Le autorità italiane hanno rifiutato il nostro supporto". Tunisi pronta a collaborare ma dice no all'invio di poliziotti italiani per bloccare i barconi in partenza
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Emergenza sbarchi - "Un esodo come non se ne sono mai visti" dalla Tunisia, ma che potrebbe verificarsi anche dall'Egitto e dall'Algeria (GUARDA LE FOTO). "Un esodo biblico" di fronte al quale "siamo soli", perché "l'Europa non sta facendo nulla". Questa l'accusa del titolare del Viminale, che non ricorre a eufemismi parlando dei nuovi, massicci sbarchi a Lampedusa e dichiara: "Siamo di fronte alla caduta del muro di Berlino, il Maghreb, il nuovo '89: l'Europa deve darsi una strategia a livello di capi di Stato e di Governo".
Scontro con la Ue - Nasce così l'aspra querelle diplomatica tra il Ministro dell'Interno e la Commissione europea, che respinge le accuse mosse dal ministro Roberto Maroni.
"Sono molto sorpresa da alcune reazioni provenienti dall'Italia. Già sabato ho avuto contatti diretti con le autorità italiane e alla mia offerta di supporto mi hanno risposto: 'No grazie. Al momento non abbiamo bisogno dell'assistenza della Commissione Europea'", ha detto Malmstrom, come riferito dal portavoce Michele Cercone in un briefing con i media.
Immediata la risposta del ministro dell'Interno Maroni che ha detto, come riferisce la portavoce, "non è vero che l'Italia ha rifiutato l'aiuto offerto dalla Commissione europea".
Alla domanda su cosa farebbe la Ue concretamente in caso di richiesta aiuto del nostro Paese, per esempio condividendo i costi o organizzando ponti aerei verso altri paesi Ue, il portavoce ha risposto: "La Commissione aiuterà l'Italia con tutti i mezzi a sua disposizione", senza fornire dettagli. Secondo fonti Ue, il tema sarà discusso al Consiglio Affari interni a Bruxelles del 24 febbraio.
La Tunisia è pronta a collaborare ma dice no a ingerenze - Intanto, la Tunisia ha respinto con fermezza la proposta del governo italiano di inviare agenti di polizia nel Nord Africa per arginare il flusso di clandestini che cercano di raggiungere l'Italia.
Domenica, infatti, Maroni aveva avanzato la proposta di un intervento dei contingenti italiani per cercare di far fronte a quello che ha definito un "esodo biblico" che ha visto oltre 2.000 persone giungere a Lampedusa dalla Tunisia nelle ultime settimane.
"Chiederò al ministro degli Esteri l'autorizzazione per i nostri contingenti a intervenire in Tunisia per bloccare i flussi: il sistema è al collasso ", ha detto il ministro intervenedo a Che tempo che fa.
Lunedì sera il ministro degli Esteri Franco Frattini sarà in Tunisia per una serie di colloqui con il premier ad interim Mohamed Ghannouchi, secondo quanto riferito da un portavoce del Ministero.
In Tunisia il presidente Zine al-Abidine Ben Alì è stato deposto in seguito a una rivolta popolare il mese scorso e da allora nel Paese si sta cercando di ripristinare l'ordine. "La Tunisia... esprime le propria sorpresa di fronte a questa proposta e conferma che respinge categoricamente ogni interferenza nei propri affari interni e ogni violazione della propria sovranità", ha scritto l'agenzia di stampa tunisina citando il Ministero degli Esteri. "La Tunisia ribadisce la volontà di collaborare con i Paesi fratelli nel tentativo di individuare soluzioni appropriate per far fronte al fenomeno della migrazione illegale, basate sul rispetto dei diritti umani e della dignità", si aggiunge. "La Tunisia spera di affrontare la questione nella più totale apertura con i funzionari italiani nel corso degli incontri dei
prossimi giorni".
Bersani: Maroni venga in Parlamento - L'emergenza sbarchi inizia ad avere ripercussioni politiche. Interviene infatti sulla questione il leader del Pd Bersani che annuncia: "Abbiamo chiesto che il ministro Maroni venga in Parlamento e ci spieghi perché si pone un problema serio e dobbiamo dare una mano tutti ad affrontarlo". E ha aggiunto:"E' giusto invocare la presenza dell'Europa, tuttavia anche questi episodi fanno vedere che contiamo sempre meno sia in Europa che nel Mediterraneo". Secondo Bersani: "Siamo soggetti impreparati agli eventi mentre dovremmo essere protagonisti perché siamo primi e secondi partner di tutti i paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo".
"Dell'Egitto - ha concluso - siamo il secondo partner commerciale e non abbiamo saputo dire una parola".
Ha riaperto il Cie di Lampedusa - A Lampedusa le autorità hanno riaperto il centro di accoglienza, che era stato chiuso lo scorso anno, dopo che un'intesa con la Libia aveva
permesso di ridurre drasticamente il flusso di migranti attraverso il Canale di Sicilia.
I sommovimento politici in Tunisia, che hanno portato alla caduta del presidente Ben Ali, hanno coinciso con la ripresa degli sbarchi in Italia, questa volta non dalla Libia ma dalle coste tunisine.
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"Sono molto sorpresa da alcune reazioni provenienti dall'Italia. Già sabato ho avuto contatti diretti con le autorità italiane e alla mia offerta di supporto mi hanno risposto: 'No grazie. Al momento non abbiamo bisogno dell'assistenza della Commissione Europea'", ha detto Malmstrom, come riferito dal portavoce Michele Cercone in un briefing con i media.
Immediata la risposta del ministro dell'Interno Maroni che ha detto, come riferisce la portavoce, "non è vero che l'Italia ha rifiutato l'aiuto offerto dalla Commissione europea".
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"Chiederò al ministro degli Esteri l'autorizzazione per i nostri contingenti a intervenire in Tunisia per bloccare i flussi: il sistema è al collasso ", ha detto il ministro intervenedo a Che tempo che fa.
Lunedì sera il ministro degli Esteri Franco Frattini sarà in Tunisia per una serie di colloqui con il premier ad interim Mohamed Ghannouchi, secondo quanto riferito da un portavoce del Ministero.
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"Dell'Egitto - ha concluso - siamo il secondo partner commerciale e non abbiamo saputo dire una parola".
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