“C'è una gioventù tunisina che sta fuggendo dopo la caduta di Ben Alì. C'è preoccupazione, emergenza è una parola grossa” dice il sindaco di Lampedusa a SkyTG24. Maroni: "C'è il rischio di un'emergenza umanitaria e di infiltrazioni terroristiche”
Prosegue l'ondata di sbarchi dalla Tunisia verso le coste siciliane. Un barcone, con un centinaio di migranti, a bordo, tra cui anche 16 minori, è stato soccorso all' alba di venerdì 11 febbraio a circa 6 miglia al largo di Lampedusa, dalle motovedette della Guardia Costiera. L'imbarcazione è stata scortata verso il porto dell'isola. Un altro con una settantina di extracomunitari è stato intercettato a poche miglia dalla costa da una motovedetta della Guardia Costiera ed è arrivato al porto. Due sbarchi che si uniscono a quelli dei giorni scorsi. A Lampedusa, infatti, è di nuovo emergenza. In sole 24 ore sono arrivati con “i viaggi della speranza” un migliaio di immigrati. E, se si guarda agli ultimi tre giorni, il numero sfiora i 1300. Quasi tutti dalla Tunisia. Le tensioni politiche che il Paese sta vivendo, insieme con altre nazioni del Nord Africa come l’Egitto e l’Algeria (vai allo speciale Mediterraneo), hanno innescato infatti una massiccia ondata di sbarchi. Complice anche il bel tempo.
“Vediamo una gioventù tunisina che sta fuggendo da quel territorio dopo la caduta di Ben Alì” dice a SkyTg24 il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis. “Si tratta di giovani tra i 16 e i 25 anni. Molti li definiscono delinquenti viste le fughe dalle carceri che negli ultimi giorni si sono verificate nel Nord Africa, ma io, a guardare quei volti, non credo che lo siano”.
Il primo cittadino parla di "preoccupazione e non di emergenza". In presenza di un governo caduto, di un accordo che ha funzionato finché c'era l'esecutivo emergenza è una parola grossa", dice.
Sotto il profilo dell’accoglienza a Lampedusa la situazione è comunque difficile, perché il centro di permanenza è stato chiuso ormai da tempo e il governo non ha dato ordine di riaprirlo ma anche per le complessità dell'organizzazione del trasferimento di un così grande numero di persone. Gli extracomunitari saranno destinati a strutture prevalentemente in Sicilia e Calabria. “Tutti gli immigrati arrivati verranno trasferiti a Porto Empedocle - precisa il sindaco di Lampedusa - Cercherò di incontrare nei prossimi giorni il ministro Maroni per fare il punto sulla situazione. Concordo con lui sulla chiusura del centro perché aprire una porta diventerebbe quasi un invito”.
Il titolare del Viminale Roberto Maroni, parla invece del “rischio di una vera e propria emergenza umanitaria”. “La grave crisi del Maghreb in particolare dalla Tunisia e dall'Egitto sta portando ad una fuga di massa verso l'Italia. Stanno arrivando centinaia di persone sulle coste italiane e stiamo mettendo in campo tutte le forze per fronteggiare una vera e propria crisi umanitaria".
E ha aggiunto: "Il problema è che l'accordo bilaterale che abbiamo con la Tunisia che ha permesso finora di gestire in modo efficace l'immigrazione clandestina, non viene attuato da Tunisi per la situazione di crisi".
Secondo quanto riferito da Maroni, inoltre, la fuga di cittadini dalla Tunisia ha alzato l'allarme terrorismo per il rischio di infiltrazioni tra i migranti. "Ci sono cittadini in cerca di protezione - ha detto riferendosi a quanti abbandonano la Tunisia - ci sono criminali evasi dalle carceri e personaggi infiltrati da organizzazioni terroristiche come Alqueda nel Maghreb Islam".
“Vediamo una gioventù tunisina che sta fuggendo da quel territorio dopo la caduta di Ben Alì” dice a SkyTg24 il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis. “Si tratta di giovani tra i 16 e i 25 anni. Molti li definiscono delinquenti viste le fughe dalle carceri che negli ultimi giorni si sono verificate nel Nord Africa, ma io, a guardare quei volti, non credo che lo siano”.
Il primo cittadino parla di "preoccupazione e non di emergenza". In presenza di un governo caduto, di un accordo che ha funzionato finché c'era l'esecutivo emergenza è una parola grossa", dice.
Sotto il profilo dell’accoglienza a Lampedusa la situazione è comunque difficile, perché il centro di permanenza è stato chiuso ormai da tempo e il governo non ha dato ordine di riaprirlo ma anche per le complessità dell'organizzazione del trasferimento di un così grande numero di persone. Gli extracomunitari saranno destinati a strutture prevalentemente in Sicilia e Calabria. “Tutti gli immigrati arrivati verranno trasferiti a Porto Empedocle - precisa il sindaco di Lampedusa - Cercherò di incontrare nei prossimi giorni il ministro Maroni per fare il punto sulla situazione. Concordo con lui sulla chiusura del centro perché aprire una porta diventerebbe quasi un invito”.
Il titolare del Viminale Roberto Maroni, parla invece del “rischio di una vera e propria emergenza umanitaria”. “La grave crisi del Maghreb in particolare dalla Tunisia e dall'Egitto sta portando ad una fuga di massa verso l'Italia. Stanno arrivando centinaia di persone sulle coste italiane e stiamo mettendo in campo tutte le forze per fronteggiare una vera e propria crisi umanitaria".
E ha aggiunto: "Il problema è che l'accordo bilaterale che abbiamo con la Tunisia che ha permesso finora di gestire in modo efficace l'immigrazione clandestina, non viene attuato da Tunisi per la situazione di crisi".
Secondo quanto riferito da Maroni, inoltre, la fuga di cittadini dalla Tunisia ha alzato l'allarme terrorismo per il rischio di infiltrazioni tra i migranti. "Ci sono cittadini in cerca di protezione - ha detto riferendosi a quanti abbandonano la Tunisia - ci sono criminali evasi dalle carceri e personaggi infiltrati da organizzazioni terroristiche come Alqueda nel Maghreb Islam".