Ogni anno negli scali internazionali vengono smarriti o danneggiati migliaia di bagagli. Ecco cosa fare se il trolley non ci raggiunge a destinazione. Il vademecum per chiedere l'eventuale rimborso e non perdere la pazienza
di Pamela Foti
Il rullo del ritiro bagagli scorre sotto i nostri occhi. Centinaia di valigie di ogni forma e modello sfilano con incedere lento. Viaggiatori felici ritirano il proprio trolley mentre il nostro tarda ad arrivare. Ed ecco che il timore inizia a farsi largo tra i nostri pensieri. Cielo, ho perso la valigia!
L’incubo che non vorremmo mai vivere si è palesato. E dopo la delusione e l’arrabbiatura c’è solo una domanda che attende risposta: “E ora che faccio”?
Ogni anno negli scali aeroportuali sono centinaia i passeggeri a dover far fronte allo scomodo inconveniente. Nel 2009, secondo quanto riportato dall’ultima edizione del Baggage Report, sono stati smarriti più di 25 milioni di bagagli e di questi oltre 850 mila sono svaniti nel nulla. Nella maggior parte dei casi, il 52%, il bagaglio viene perso durante il trasferimento da un aereo all’altro, oppure non viene caricato nella stiva (16%).
Lost&Found - In ogni caso, la prima cosa da fare è rivolgersi all’ufficio Lost&Found dello scalo portuale nel quale ci si trova, presentare il biglietto, il tagliando della valigia e compilare il modulo di reclamo. A questo punto viene aperta la pratica del bagaglio perduto e viene rilasciata al passeggero la ricevuta che include il codice di riferimento denominato PIR (Property Irregularity Report).
Monitora la tua valigia – Molte compagnie aeree permettono di consultare on line l’andamento della ricerca del proprio bagaglio. Grazie infatti al servizio WorldTracer, al quale le società trasmettono recapiti, caratteristiche della valigia, segni particolari, contenuto, etc. è possibile ottenere informazioni in tempo reale sul ritrovamento o meno dell’oggetto smarrito. Per farlo, occorre essere muniti del codice riportato sulla ricevuta rilasciata dagli uffici LoSt&Found.
Tempi e reclami - Trascorsi 21 giorni dal momento dello smarrimento del bagaglio è ufficialmente possibile chiedere il risarcimento inviando una raccomandata a/r all’ufficio clienti (o assistenza bagagli) della compagnia aerea. “Nel reclamo – come chiarisce l’associazione dei consumatori Altroconsumo - bisogna indicare i danni subiti, fornendone le prove (la lista dettagliata del contenuto di ogni bagaglio non riconsegnato, la copia del biglietto aereo, lo scontrino del bagaglio mancante, la copia del PIR compilato all'arrivo). La compagnia aerea è responsabile anche se esente da colpa, a meno che dimostri che la responsabilità del danno è imputabile al passeggero o che questi vi abbia contribuito per negligenza, omissione o atto illecito”.
Rimborso – L’ammontare del rimborso in caso di mancato ritrovamento del bagaglio è stabilito dalla Convenzione di Varsavia del 1929 e modificata dalla Convenzione di Montreal del 1999.
L’esercito degli sbadati – Oltre alle valigie perse durante il viaggio da una destinazione all’altra a causa di disguidi ad opera delle compagnie aeree, sono centinaia i bagagli che incauti passeggeri dimenticano durante il transito negli scali internazionali. C’è infatti chi lascia il trolley davanti ai bar, vicino ai posacenere posti fuori dagli aeroporti o nei pressi de bagni.
Nei soli scali milanesi di Linate e Malpensa, ad esempio, ogni anno vengono abbandonati oltre 4 mila oggetti e solo il 30% viene reclamato. Oltre a valigie e bagagli di ogni forma e modello, distratti viaggiatori perdono computer, macchine fotografiche, ma anche biciclette e persino strumenti musicali. A 12 mesi dal ritrovamento dell’oggetto e in caso di mancato reclamo da parte del legittimo proprietario, l’azienda Sea batte all’asta il frutto dei vuoti di memoria dei passeggeri che hanno transitato per gli scali. Ecco gli effetti personali abbandonati dall’esercito degli sbadati.
Il rullo del ritiro bagagli scorre sotto i nostri occhi. Centinaia di valigie di ogni forma e modello sfilano con incedere lento. Viaggiatori felici ritirano il proprio trolley mentre il nostro tarda ad arrivare. Ed ecco che il timore inizia a farsi largo tra i nostri pensieri. Cielo, ho perso la valigia!
L’incubo che non vorremmo mai vivere si è palesato. E dopo la delusione e l’arrabbiatura c’è solo una domanda che attende risposta: “E ora che faccio”?
Ogni anno negli scali aeroportuali sono centinaia i passeggeri a dover far fronte allo scomodo inconveniente. Nel 2009, secondo quanto riportato dall’ultima edizione del Baggage Report, sono stati smarriti più di 25 milioni di bagagli e di questi oltre 850 mila sono svaniti nel nulla. Nella maggior parte dei casi, il 52%, il bagaglio viene perso durante il trasferimento da un aereo all’altro, oppure non viene caricato nella stiva (16%).
Lost&Found - In ogni caso, la prima cosa da fare è rivolgersi all’ufficio Lost&Found dello scalo portuale nel quale ci si trova, presentare il biglietto, il tagliando della valigia e compilare il modulo di reclamo. A questo punto viene aperta la pratica del bagaglio perduto e viene rilasciata al passeggero la ricevuta che include il codice di riferimento denominato PIR (Property Irregularity Report).
Monitora la tua valigia – Molte compagnie aeree permettono di consultare on line l’andamento della ricerca del proprio bagaglio. Grazie infatti al servizio WorldTracer, al quale le società trasmettono recapiti, caratteristiche della valigia, segni particolari, contenuto, etc. è possibile ottenere informazioni in tempo reale sul ritrovamento o meno dell’oggetto smarrito. Per farlo, occorre essere muniti del codice riportato sulla ricevuta rilasciata dagli uffici LoSt&Found.
Tempi e reclami - Trascorsi 21 giorni dal momento dello smarrimento del bagaglio è ufficialmente possibile chiedere il risarcimento inviando una raccomandata a/r all’ufficio clienti (o assistenza bagagli) della compagnia aerea. “Nel reclamo – come chiarisce l’associazione dei consumatori Altroconsumo - bisogna indicare i danni subiti, fornendone le prove (la lista dettagliata del contenuto di ogni bagaglio non riconsegnato, la copia del biglietto aereo, lo scontrino del bagaglio mancante, la copia del PIR compilato all'arrivo). La compagnia aerea è responsabile anche se esente da colpa, a meno che dimostri che la responsabilità del danno è imputabile al passeggero o che questi vi abbia contribuito per negligenza, omissione o atto illecito”.
Rimborso – L’ammontare del rimborso in caso di mancato ritrovamento del bagaglio è stabilito dalla Convenzione di Varsavia del 1929 e modificata dalla Convenzione di Montreal del 1999.
L’esercito degli sbadati – Oltre alle valigie perse durante il viaggio da una destinazione all’altra a causa di disguidi ad opera delle compagnie aeree, sono centinaia i bagagli che incauti passeggeri dimenticano durante il transito negli scali internazionali. C’è infatti chi lascia il trolley davanti ai bar, vicino ai posacenere posti fuori dagli aeroporti o nei pressi de bagni.
Nei soli scali milanesi di Linate e Malpensa, ad esempio, ogni anno vengono abbandonati oltre 4 mila oggetti e solo il 30% viene reclamato. Oltre a valigie e bagagli di ogni forma e modello, distratti viaggiatori perdono computer, macchine fotografiche, ma anche biciclette e persino strumenti musicali. A 12 mesi dal ritrovamento dell’oggetto e in caso di mancato reclamo da parte del legittimo proprietario, l’azienda Sea batte all’asta il frutto dei vuoti di memoria dei passeggeri che hanno transitato per gli scali. Ecco gli effetti personali abbandonati dall’esercito degli sbadati.