Prosegue l'emergenza a causa delle oltre 1500 tonnellate di immondizia che invadono le strade del capoluogo campano. Riaperti per mezza giornata gli impianti. E per protestare c'è chi scende in piazza in mutande. VIDEO
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Adesso arrivano anche i militari. L'emergenza rifiuti a Napoli non finisce. Al contrario, la spazzatura in strada nei cassonetti a Napoli è ancora in leggero aumento, arrivata ad un totale complessivo di 1500 tonnellate, anche a causa dei due giorni di stop degli 'stir' (impianti di vettovagliatura, ndr).
Intanto, l'esercito interviene in città, per la seconda volta, raccogliendo dall'alba del 26 dicembre circa 50 tonnellate nella zona fra via don Bosco e viale Umberto Maddalena, a ridosso dell'aeroporto di Capodichino.
E per fronteggiare l'emergenza, il 26 dicembre in via straordinaria hanno riaperto per mezza giornata gli 'stir', che hanno garantito la raccolta di 1300-1400 tonnellate, liberando un ventina di autocompattatori che dalla vigilia di Natale non hanno potuto conferire il carico alla discarica di Chiaiano, unico impianto funzionante in questo week-end festivo.
Il Comune, inoltre, invita i napoletani a non buttare fino a lunedì 27 dicembre gli imballaggi, carta e cartone, per non peggiorare gli ingombri in strada; continua intanto a soffocare l'hinterland napoletano, sommerso da diverse migliaia di tonnellate di giacenza.
Nel frattempo, proseguono le proteste dei cittadini. Alcuni ragazzi hanno deciso di scendere in piazza in mutande per manifestare la loro rabbia nei confronti di un'emergenza che, dicono, va avanti ormai da troppo tempo.
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