Gli studenti tornano in piazza: non violeremo la zona rossa

Cronaca
Roma, 21 dicembre 2010. Sit-in sulle scale del Campidoglio da parte degli studenti della facoltà di ingegneria dell'università La Sapienza nell'ambito delle proteste contro il Ddl Gelmini
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Previsti due cortei in una Roma blindata mentre il Senato vota il ddl Gelmini. Il percorso, però, resta segreto. Per gli scontri di martedì scorso denunciati a piede libero altri 60 manifestanti. I giovani scrivono a Napolitano:" Non firmi la legge"

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Se Napolitano firmerà la legge Gelmini "sancirà la cancellazione del diritto allo studio". E' quanto scrivono nella lettera al presidente della Repubblica gli studenti dell'Università la Sapienza di Roma, da giorni in mobilitazione in vista dell'ormai prossimo ok definitivo alla riforma Gelmini, previsto entro la giornata di mercoledì 22 dicembre o al più tardi giovedì.
In uno dei passaggi cruciali della lettera gli studenti scrivono: "Se porrà la Sua firma alla legge Gelmini Lei sancirà la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra società, che garantisce equità e democrazia".

Gli universitari, dunque, sono determinati a manifestare e mercoledì torneranno per le strade di Roma per gridare il loro disagio e il loro dissenso, anche se l'approvazione della riforma è vicina. E' questo lo stato d'animo che accomuna i tanti studenti che stanno mettendo a punto la forma di protesta da inscenare nelle principali piazze italiane. (Leggi qui gli appuntamenti in piazza per il 22 dicembre)

Tutti sono d'accordo: la mobilitazione è un dovere morale, una necessità per ribadire il no del mondo studentesco alla riforma che entrerà in vigore con il voto del ddl. Alla notizia del possibile allargamento della zona rossa, gli studenti e gli organizzatori del corteo hanno deciso di ignorare quel perimetro e di creare disagio decidendo in modo estemporaneo il percorso della manifestazione che "dovrà essere e sarà pacifica - dice una studentessa - perché le violenze, che non avrebbero dovuto verificarsi neanche il 14, non fanno bene alla causa e ci fanno passare dalla parte del torto".

Nessun assalto alla zona rossa - Dei due cortei annunciati dagli studenti, uno partirà da piazzale Aldo Moro e vedrà la partecipazione degli universitari mentre i ragazzi delle superiori si sono dati appuntamento in piazzale Ostiense. I percorsi non sono stati comunicati nei dettagli ma, assicurano, "non ci sarà alcun assalto alla zona rossa".
"La nostra intenzione - spiega Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell'Udu (Unione degli Studenti) - è di cercare di sorprendere tutti con 'iniziative creative'. Sarà il nostro modo di rispondere al clima di tensione che vogliono creare i vari Gasparri o Maroni con gli  arresti preventivi, i daspo o le accuse di essere 'potenziali assassini'. Un modo - evidenzia - per isolare la mobilitazione  studentesca dalla società civile. Noi rispondiamo in maniera forte ma assolutamente non violenta riportando il clima a quelle che sono state tutte le manifestazioni degli studenti negli ultimi mesi".

La polizia: denunce per i cortei non autorizzati - La Questura di Roma, intanto, ha annunciato che 60 persone sono state denunciate per manifestazione non preavvisata dopo il corteo dello scorso 14 dicembre seguito da gravi scontri tra dimostranti violenti e forze dell'ordine, e ha avvertito gli studenti che farà lo stesso se si dovessero svolgere nuove dimostrazioni senza il necessario preavviso.

"Mi auguro che gli studenti isolino i violenti - ha detto ai microfoni di SkyTG24 il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro - dobbiamo garantire il diritto a manifestare, ma anche la sicurezza dei cittadini". "Chiedo agli studenti di rispettare le regole democratiche - ha detto ancora - e di rispettare gli altri cittadini".

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