Si chiama Manuel ed ha 20 anni. E’ stato lui a colpire al volto Cristiano durante la manifestazione del 14 dicembre. I genitori del giovane che ha rischiato la vita: “Nostro figlio vuole sapere il perché di quel gesto, non chi è stato”
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“La reazione è di soddisfazione. Un ragazzo potenzialmente pericoloso, che si chiami Manuel o Andrea, deve essere tolto dalla strada, soprattutto in vista del voto in Senato al dl Gelmini di mercoledì”. Così il padre di Cristiano, il 15enne che è stato colpito al volto con un casco durante la manifestazione del 14 dicembre a Roma, ha commentato la decisione dell’aggressore, Manuel De Santis (21 anni), di autodenunciarsi. Cristiano verrà operato domattina al setto nasale. A lui, confessa il padre, “non interessa sapere chi è stato, vuole sapere da lui perché lo abbia fatto”. Quanto alla richiesta di un incontro avanzata dai genitori di Manuel, dice: “Il momento è ancora molto fresco, di conseguenza non siamo in grado di valutare quello che sarà il nostro comportamento nei confronti della famiglia di questo ragazzo”.
Nella mattina di lunedì 20 dicembre i genitori di Cristiano hanno presentato in Procura una denuncia. Su questo episodio è stato aperto un fascicolo nel quale si ipotizza il reato di lesioni volontarie gravi. I pm che indagano sugli scontri nel centro storico di Roma hanno acquisito anche il video in cui vengono riprese gli attimi dell'aggressione. Nel filmato si vedono tre giovani mentre cercano di fermare l'assalto dei manifestanti a un blindato dei carabinieri tra via delle Botteghe Oscure e piazza Venezia. Sono le 14:30 di martedì 14 dicembre. Cristiano raccoglie da terra un oggetto e lo lancia verso il cordone di polizia. Dopo un breve scambio di battute, uno dei tre giovani si stacca dal gruppo e colpisce il 15enne in pieno volto con un casco integrale.
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