Crolla la Domus dei Gladiatori, sulla via più percorsa dai turisti del sito archeologico. Il sindaco: "Attendeva da mesi di essere ristrutturata, crollo annunciato". Bondi: "Mancano le risorse". Il capo dello Stato chiede spiegazioni. LE FOTO
Crolla la Domus dei gladiatori: le foto
Il crollo nel sito archeologico - Crollo all'interno degli scavi di Pompei (Napoli). Il palazzo caduto in pezzi è la Domus dei Gladiatori, l'antico edificio dove vivevano e si allenavano appunto i gladiatori. Il crollo, secondo primi accertamenti, è avvenuto intorno alle ore 6 della mattina di sabato 6 novembre.
La Domus è sulla via principale, via dell'Abbondanza, quella maggiormente percorsa dai turisti, in direzione Porta Anfiteatro. Predisposto un percorso alternativo per i tanti turisti.
"E' crollato prima il muro della Domus - hanno riferito i custodi - e poi, data la pesantezza del soffitto che è in cemento armato, è crollata l'intera Domus dei Gladiatori. Sembra che siano state le infiltrazioni d'acqua a causare il danno".
Le polemiche - Da oltre sei mesi il sito archeologico di Pompei è senza sovrintendente. Responsabile dell'area è, per ora, un reggente provvisorio, Jeanette Papadopoulos, nominata dal ministro. Il sostituto sarebbe dovuto essere Angelo Maria Ardovino ma all'ultimo minuto la nomina è saltata. Secondo il quotidiano La Repubblica , il ministro Sandro Bondi non avrebbe firmato il documento perché sul candidato graverebbe un'inchiesta della procura di Salerno.
Gli scavi di Pompei sono stati gestiti, dal giugno 2009 al giugno 2010, da un commissario della Protezione civile. Gestione sulla cui starebbe indagando la procura di Torre Anunziata.
"Sono mesi che denuncio, con interrogazioni e articoli, il degrado allarmante degli scavi di Pompei. Il gravissimo crollo è la dimostrazione che il governo e il ministro Bondi hanno sottovaluto la situazione e raccontano, da tempo, un bel po' di sciocchezze" dice Luisa Bossa, deputata del Pd ed ex sindaco di Ercolano.
"Quando abbiamo posto la questione del degrado negli scavi - dice la Bossa - Bondi ha risposto in modo piccato e risentito, difendendo il lavoro dei suoi commissari. Il crollo della Domus dei gladiatori è la drammatica, ma inevitabile, risposta a chi pensa che governare significhi raccontare una balla al giorno, attaccando chi a quella balla non crede perché le cose va a guardarle con i suoi occhi. La situazione dei siti archeologici in Campania è drammatica".
La replica di Bondi - Le critiche arrivano da più fronti al ministro, accusato di affidarsi a strutture commissariali incompetenti e di badare più alla promozione dei siti che alla sostanza dei problemi. Il Pd gli chiede di riferire in Parlamento, invitandolo in sostanza a fare un passo indietro. "Spero che questa vicenda non alimenti polemiche sterili e strumentali - replica Bondi - Dovrebbe trattarsi al contrario di un'occasione per capire l'importanza della salvaguardia del nostro patrimonio culturale e della necessita' di uno sforzo comune per conservarlo". Il ministro aggiunge poi che "l'accaduto ripropone la necessità di disporre di risorse adeguate per provvedere a quella manutenzione ordinaria che e' necessaria per la tutela e la conservazione dell'immenso patrimonio storico artistico di cui disponiamo".
Il sindaco: "Crollo annunciato" - Anche secondo il sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, la Domus dei Gladiatori di Pompei era da anni "in attesa di essere ristrutturata" e il cedimento dell'edificio è un crollo annunciato: "Succede quando non c'è la dovuta attenzione e cura. In passato sono stati persi molti fondi, che non venivano utilizzati, e non sono state avviate le procedure per il restauro".
Napolitano chiede spiegazioni - Dura dichiarazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul crollo della Domus dei gladiatori di Pompei. "Quello che è accaduto dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l'Italia", ha detto il Capo dello Stato, "e chi deve dare delle spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al piu' presto e senza ipocrisie".
Gli archeologi: "Basta commissariamenti" - Sul crollo a Pompei interviene anche la Confederazione Italiana Archeologi che ricorda come "dopo il Colosseo e la Domus Aurea continua la serie di crolli di monumenti e siti sottoposti per anni a costosissime e spesso poco competenti strutture commissariali che hanno esautorato i tecnici delle Soprintendenze dall'azione di costante tutela e monitoraggio che questi hanno sempre condotto". L'associazione inoltre rinnova "la richiesta di un intervento urgente del ministro Bondi per verificare lo stato di sicurezza in cui versano gli scavi di Pompei e perché faccia un'analisi seria e trasparente dei lavori svolti e dei risultati ottenuti dalla struttura commissariale".
Il ministro Bondi a SkyTG24
Il crollo nel sito archeologico - Crollo all'interno degli scavi di Pompei (Napoli). Il palazzo caduto in pezzi è la Domus dei Gladiatori, l'antico edificio dove vivevano e si allenavano appunto i gladiatori. Il crollo, secondo primi accertamenti, è avvenuto intorno alle ore 6 della mattina di sabato 6 novembre.
La Domus è sulla via principale, via dell'Abbondanza, quella maggiormente percorsa dai turisti, in direzione Porta Anfiteatro. Predisposto un percorso alternativo per i tanti turisti.
"E' crollato prima il muro della Domus - hanno riferito i custodi - e poi, data la pesantezza del soffitto che è in cemento armato, è crollata l'intera Domus dei Gladiatori. Sembra che siano state le infiltrazioni d'acqua a causare il danno".
Le polemiche - Da oltre sei mesi il sito archeologico di Pompei è senza sovrintendente. Responsabile dell'area è, per ora, un reggente provvisorio, Jeanette Papadopoulos, nominata dal ministro. Il sostituto sarebbe dovuto essere Angelo Maria Ardovino ma all'ultimo minuto la nomina è saltata. Secondo il quotidiano La Repubblica , il ministro Sandro Bondi non avrebbe firmato il documento perché sul candidato graverebbe un'inchiesta della procura di Salerno.
Gli scavi di Pompei sono stati gestiti, dal giugno 2009 al giugno 2010, da un commissario della Protezione civile. Gestione sulla cui starebbe indagando la procura di Torre Anunziata.
"Sono mesi che denuncio, con interrogazioni e articoli, il degrado allarmante degli scavi di Pompei. Il gravissimo crollo è la dimostrazione che il governo e il ministro Bondi hanno sottovaluto la situazione e raccontano, da tempo, un bel po' di sciocchezze" dice Luisa Bossa, deputata del Pd ed ex sindaco di Ercolano.
"Quando abbiamo posto la questione del degrado negli scavi - dice la Bossa - Bondi ha risposto in modo piccato e risentito, difendendo il lavoro dei suoi commissari. Il crollo della Domus dei gladiatori è la drammatica, ma inevitabile, risposta a chi pensa che governare significhi raccontare una balla al giorno, attaccando chi a quella balla non crede perché le cose va a guardarle con i suoi occhi. La situazione dei siti archeologici in Campania è drammatica".
La replica di Bondi - Le critiche arrivano da più fronti al ministro, accusato di affidarsi a strutture commissariali incompetenti e di badare più alla promozione dei siti che alla sostanza dei problemi. Il Pd gli chiede di riferire in Parlamento, invitandolo in sostanza a fare un passo indietro. "Spero che questa vicenda non alimenti polemiche sterili e strumentali - replica Bondi - Dovrebbe trattarsi al contrario di un'occasione per capire l'importanza della salvaguardia del nostro patrimonio culturale e della necessita' di uno sforzo comune per conservarlo". Il ministro aggiunge poi che "l'accaduto ripropone la necessità di disporre di risorse adeguate per provvedere a quella manutenzione ordinaria che e' necessaria per la tutela e la conservazione dell'immenso patrimonio storico artistico di cui disponiamo".
Il sindaco: "Crollo annunciato" - Anche secondo il sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, la Domus dei Gladiatori di Pompei era da anni "in attesa di essere ristrutturata" e il cedimento dell'edificio è un crollo annunciato: "Succede quando non c'è la dovuta attenzione e cura. In passato sono stati persi molti fondi, che non venivano utilizzati, e non sono state avviate le procedure per il restauro".
Napolitano chiede spiegazioni - Dura dichiarazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul crollo della Domus dei gladiatori di Pompei. "Quello che è accaduto dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l'Italia", ha detto il Capo dello Stato, "e chi deve dare delle spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al piu' presto e senza ipocrisie".
Gli archeologi: "Basta commissariamenti" - Sul crollo a Pompei interviene anche la Confederazione Italiana Archeologi che ricorda come "dopo il Colosseo e la Domus Aurea continua la serie di crolli di monumenti e siti sottoposti per anni a costosissime e spesso poco competenti strutture commissariali che hanno esautorato i tecnici delle Soprintendenze dall'azione di costante tutela e monitoraggio che questi hanno sempre condotto". L'associazione inoltre rinnova "la richiesta di un intervento urgente del ministro Bondi per verificare lo stato di sicurezza in cui versano gli scavi di Pompei e perché faccia un'analisi seria e trasparente dei lavori svolti e dei risultati ottenuti dalla struttura commissariale".
Il ministro Bondi a SkyTG24