Roma: la mamma di Vanessa Russo denuncia l'Atac

Cronaca
La mamma di Vanessa Russo, Rita Russo
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La donna è impiegata presso l'azienda che gestisce la metro della Capitale. Ora l'impresa le ha imposto di andare a lavorare in una fermata della linea B, dove 3 anni fa è stata uccisa la figlia. "Non me la sento - racconta - di vedere quel treno"

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Le hanno chiesto, cambiandole mansione, di lavorare in un "gabbiotto fatiscente" dal quale avrebbe visto tutti i giorni il treno della metro B nel quale tre anni fa è stata uccisa sua figlia. "Una proposta vergognosa", accompagnata da un "prendere o lasciare". Per
questo Rita Pozzato, la mamma di Vanessa Russo, che venne ammazzata con un colpo d'ombrello dalla giovane romena Doina Mattei, ha deciso di andare dai Carabinieri per sporgere denuncia contro l'Atac, l'azienda che gestisce a Roma la metropolitana.

La mamma di Vanessa lavora all'Atac da un anno, dopo esser stata assunta come impiegata. Poi era stata lei stessa a chiedere di passare alla sorveglianza; un lavoro faticoso e per questo dopo qualche tempo ha presentato una domanda per poter tornare a fare l'impiegata.
"Mi sono state fatte tante promesse", racconta, finchè ieri "mi hanno convocato alla stazione della metro di Piramide. Ho spiegato che non potevo prendere la Metro B, dove è stata ammazzata mia figlia, ma non c'è stato nulla da fare. Mi hanno ricevuto in un tugurio, dove facevano capolino i topi e mi hanno mostrato quello che doveva essere il mio lavoro: fare fotocopie in un gabbiotto fatiscente dove avrei visto passare un treno della Metro B ogni cinque minuti".

"Mi state proponendo una cosa schifosa, non vi vergognate? ho detto ai funzionari dell'Atac - racconta ancora la donna - sono la mamma di Vanessa Russo non me la sento di guardare quel treno. Ma loro mi hanno risposto 'non ce ne frega niente, prendere o lasciare'.  A quel punto mi sono sentita malissimo, il cuore è andato a 3000; qualcuno dei colleghi ha chiamato un'ambulanza e mi hanno portato al Cto, dove intendevano trattenermi per 24 ore. Ma io ho firmato e sono uscita".
"Stavolta hanno ucciso me", dice ancora la donna che, dopo avere informato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha deciso di presentare denuncia alla stazione dei Carabinieri di Grottaperfetta.

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