La mamma di Denise: "Gli indagati per me sono già colpevoli"
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Nel giorno del decimo compleanno della bambina scomparsa a Mazara del Vallo il 1 settembre 2004, riprende il processo a carico della sorellastra accusata di concorso in sequestro di persona, e al suo ex fidanzato. Per Piera Maggio i due "nascondono tanto"
"A Denise in questo giorno posso dire solo che mi manca un mondo e che non vorrei essere qui senza di lei, mentre a chi è indagato dico che Piera Maggio li ha già condannati, perchè in questi sei anni non hanno chiarito la loro posizione nascondono tanto".
Sono le parole della mamma di Denise Pipitone, la bambina di Mazara del Vallo scomparsa il primo settembre del 2004, nel giorno in cui è ripreso al tribunale di Marsala il processo alla sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, accusata del sequestro del piccola, e al suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, imputato per false dichiarazioni.
Per la quinta udienza, che cade nel giorno del decimo compleanno di Denise, il pm ha chiamato a testimoniare il fratello della bambina, che oggi ha 17 anni e che al momento della sparizione, aveva undici anni. Il ragazzo è figlio di Piera Maggio e di Tony Pipitone, mentre Denise era figlia di Piera Maggio e di Pietro Pulizzi.
Il ragazzo ha affermato in aula che "Denise non si allontanava mai da sola, era sempre accompagnata da qualcuno e si fidava solo di me, di mia mamma, di mio padre, di tre miei zii e pochi altri familiari. Se vedeva un estraneo non dava confidenza, anzi andava a mettersi dietro chi conosceva, perchè era molto timida".
Nel corso dell'audizione il minore ha ricordato inoltre il giorno del rapimento: "Mi svegliai per il trambusto che c'era in casa: mia nonna che gridava in dialetto 'La bambina si sono presi, la bambina non c'è piu". Aveva una voce disperata perchè aveva lei la responsabilità di Denise in quel momento e continuava a ripetere 'Sono stata disattenta, come ho fatto!'". "Nessuno - ha detto - poteva immaginare il rapimento, perchè queste cose a Mazara del Vallo non erano mai successe".
Nel corso del processo, un momento di tensione si è registrato tra la mamma di Denise e Jessica Pulizzi. Piera Maggio ha infatti chiesto al giudice che l'imputata smettesse di fissarla e il magistrato ha invitato le due donne a guardare la corte.
Il processo è stato riinviato al 20 dicembre.
Sono le parole della mamma di Denise Pipitone, la bambina di Mazara del Vallo scomparsa il primo settembre del 2004, nel giorno in cui è ripreso al tribunale di Marsala il processo alla sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, accusata del sequestro del piccola, e al suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, imputato per false dichiarazioni.
Per la quinta udienza, che cade nel giorno del decimo compleanno di Denise, il pm ha chiamato a testimoniare il fratello della bambina, che oggi ha 17 anni e che al momento della sparizione, aveva undici anni. Il ragazzo è figlio di Piera Maggio e di Tony Pipitone, mentre Denise era figlia di Piera Maggio e di Pietro Pulizzi.
Il ragazzo ha affermato in aula che "Denise non si allontanava mai da sola, era sempre accompagnata da qualcuno e si fidava solo di me, di mia mamma, di mio padre, di tre miei zii e pochi altri familiari. Se vedeva un estraneo non dava confidenza, anzi andava a mettersi dietro chi conosceva, perchè era molto timida".
Nel corso dell'audizione il minore ha ricordato inoltre il giorno del rapimento: "Mi svegliai per il trambusto che c'era in casa: mia nonna che gridava in dialetto 'La bambina si sono presi, la bambina non c'è piu". Aveva una voce disperata perchè aveva lei la responsabilità di Denise in quel momento e continuava a ripetere 'Sono stata disattenta, come ho fatto!'". "Nessuno - ha detto - poteva immaginare il rapimento, perchè queste cose a Mazara del Vallo non erano mai successe".
Nel corso del processo, un momento di tensione si è registrato tra la mamma di Denise e Jessica Pulizzi. Piera Maggio ha infatti chiesto al giudice che l'imputata smettesse di fissarla e il magistrato ha invitato le due donne a guardare la corte.
Il processo è stato riinviato al 20 dicembre.