Sarah, Sabrina resta in carcere. Forse la gelosia il movente
CronacaIl gip del tribunale di Taranto ha disposto la custodia cautelare per la ragazza che avrebbe avuto un deciso contributo nell'omicidio. Ad accusarla il padre Michele Misseri, reo confesso. Sua madre, Cosima Serrano avrebbe coperto entrambi
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Sabrina Misseri resta in carcere. Lo ha deciso il gip del tribunale di Taranto, Martino Rosati, accogliendo così la richiesta di misura cautelare avanzata dal procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto Mariano Buccoliero nei confronti della cugina di Sarah, accusata dal padre Michele Misseri, reo confesso, di aver partecipato all'omicidio della quindicenne di Avetrana.
La 22enne, che deve rispondere di concorso in sequestro di persona e omicidio, avrebbe contibuito in modo deciso all'omicidio. Il gip Martino Rosati ha confermato in pieno l'impianto accusatorio messo in piedi dagli investigatori e dalla procura della repubblica di Taranto e ritenuto credibile la ricostruzione fatta da Misseri. Sarah Scazzi sarebbe dunque stata uccisa con una corda in garage e non in casa, come era emerso dalle ultime indiscrezioni.
Per il gip, il racconto fatto da Sabrina Misseri in relazione a quanto accaduto il 26 agosto nella villetta di Avetrana, dove è stata uccisa Sarah Scazzi, si contraddice più volte con le testimonianze sia della sua amica Mariangela Spagnoletti sia della madre Cosima.
Il gip ipotizza inoltre, come movente del delitto, la gelosia di Sabrina nei confronti della cugina, per il suo rapporto con l'amico comune Ivano Russo. Le presunte molestie sessuali di Michele Misseri alla nipote confessate dallo zio potrebbero essere state dunque un tentativo di depistaggio da parte dello stesso Misseri.
Nell'accogliere la richiesta di custodia cautelare in carcere il giudice, inoltre, ha sottolineato che sussistono tuttora sia il rischio di inquinamento probatorio sia il pericolo di fuga. E per questo Sabrina deve rimanere in carcere.
Nell'ordinanza con cui viene confermata la custodia cautale si legge inoltre che Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina, avrebbe coperto i famigliari responsabili. Anche per il giudice, dunque, i sospetti della Procura sul ruolo della mamma di Sabrina - che allo stato continua a non essere indagata - sono fondati.
Per il gip il reato si sarebbe compiuto "in tre momenti". Secondo il Gip vi è "la volontà di realizzare l'evento delittuoso, la consapevolezza di tutti i concorrenti" e "la coscienza e la volontà di contribuire al verificarsi del reato". Per il giudice Rosati, dunque, l'omicidio di Sarah è stata "un'azione preordinata più grave di quella programmata".
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La 22enne, che deve rispondere di concorso in sequestro di persona e omicidio, avrebbe contibuito in modo deciso all'omicidio. Il gip Martino Rosati ha confermato in pieno l'impianto accusatorio messo in piedi dagli investigatori e dalla procura della repubblica di Taranto e ritenuto credibile la ricostruzione fatta da Misseri. Sarah Scazzi sarebbe dunque stata uccisa con una corda in garage e non in casa, come era emerso dalle ultime indiscrezioni.
Per il gip, il racconto fatto da Sabrina Misseri in relazione a quanto accaduto il 26 agosto nella villetta di Avetrana, dove è stata uccisa Sarah Scazzi, si contraddice più volte con le testimonianze sia della sua amica Mariangela Spagnoletti sia della madre Cosima.
Il gip ipotizza inoltre, come movente del delitto, la gelosia di Sabrina nei confronti della cugina, per il suo rapporto con l'amico comune Ivano Russo. Le presunte molestie sessuali di Michele Misseri alla nipote confessate dallo zio potrebbero essere state dunque un tentativo di depistaggio da parte dello stesso Misseri.
Nell'accogliere la richiesta di custodia cautelare in carcere il giudice, inoltre, ha sottolineato che sussistono tuttora sia il rischio di inquinamento probatorio sia il pericolo di fuga. E per questo Sabrina deve rimanere in carcere.
Nell'ordinanza con cui viene confermata la custodia cautale si legge inoltre che Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina, avrebbe coperto i famigliari responsabili. Anche per il giudice, dunque, i sospetti della Procura sul ruolo della mamma di Sabrina - che allo stato continua a non essere indagata - sono fondati.
Per il gip il reato si sarebbe compiuto "in tre momenti". Secondo il Gip vi è "la volontà di realizzare l'evento delittuoso, la consapevolezza di tutti i concorrenti" e "la coscienza e la volontà di contribuire al verificarsi del reato". Per il giudice Rosati, dunque, l'omicidio di Sarah è stata "un'azione preordinata più grave di quella programmata".
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