Maroni: "Rischio infiltrazioni nel corteo della Fiom"

Cronaca
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Il ministro degli Interni punta il dito contro centri sociali, anarchici e gruppi violenti in arrivo anche dall'estero. La Fiom replica: compito del governo garantire la sicurezza. GUARDA LE PRIME PAGINE DEI GIORNALI

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Allarme infiltrazioni per il corteo Fiom di sabato 16 ottobre. Lo denuncia il ministro degli Interni Roberto Maroni, che in un’intervista al quotidiano Repubblica sostiene che “il problema non è il sindacato ma quelli che domani cercheranno di infilarsi nella manifestazioni”. Secondo lui “bisogna isolare i violenti”, ma attenzione perché “sappiamo che da Firenze arriveranno gli anarchici” . Poi nomina i centri sociali, citando “quello che ha occupato la sede di Confindustria a Padova” ma anche “i disobbedienti di Casarin” e “quelli che a Torino hanno tirato un fumogeno a Bonanni”.
Maroni chiede al sindacato una prova di responsabilità, e alle accuse di condizionare la manifestazione replica auspicando “uno scambio di informazioni con gli organizzatori”.
La Stampa, invece, che proprio oggi si occupa della ‘pagella’ al ministro degli Interni: il quotidiano torinese promuove l’operato per quanto riguarda la lotta alla criminalità ma boccia gli interventi nel Sud.
Anche il Corriere della Sera porta in prima pagina l’intervento di Maroni sul corteo Fiom e riprende le parole del ministro ospite ieri sera a “Porta a Porta”: i rischi di infiltrazioni sono “elevati” e si teme l’arrivo di gruppi violenti “anche stranieri”. Si tratterebbe comunque di “alcuni gruppetti”.

Non si è fatta attendere la risposta di Maurizio Landini della Fiom: "Sbagliato e pericoloso alimentare un clima mediatico che cerca di modificarne il senso e le ragioni della manifestazione del 16 ottobre". Secondo il leader delle tute blu della Cgil (Fiom) "garantire la sicurezza e l'ordine pubblico nel Paese è un compito e una responsabilità istituzionale del ministero degli Interni". Alla manifestazione del 16 ottobre, organizzata dai metalmeccanici Fiom, hanno aderito diversi intellettuali, scrittori, politici.
Gli fa eco il segretario della Cgil Guglielmo Epifani che, intervistato da L'Unità, afferma: "Strano che il ministro  esprima le sue preoccupazioni in televisione e solo dopo con il  sindacato. Non capisco le sue dichiarazioni all'ultimo momento, se sia un modo per scaricare responsabilita' o altro. Gli chiedo solo di  lavorare al massimo, per quanto gli compete, per prevenire incidenti e garantire l'ordine pubblico". Dal conto della Cgil, "il nostro impegno perche' violenze non ci siano, sara' assoluto".

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