Sono affiliati alla cosca Forestefano, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso e di una serie di omicidi. Una delle vittime, Fazio Cirolla, fu ucciso per errore perché somigliava al vero bersaglio dell'agguato
Sono undici gli arresti fatti questa mattina da cento carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e del Ros in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse contro presunti affiliati alla cosca Forestefano della 'ndrangheta. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso e di una serie di omicidi avvenuti nella zona della Sibaritide, alto Jonio cosentino, tra il 2003 ed il 2009. L'operazione, coordinata dal pm della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto, ha portato, in particolare, all'identificazione dei responsabili degli omicidi di Nicola Bruzzese, Antonio Bevilacqua e Fazio Cirolla, rispettivamente dell'8 giugno del 2003, del 28 febbraio del 2004 e del 27 luglio del 2009. L'inchiesta che ha portato agli arresti è stata avviata sulla base delle dichiarazioni di tre nuovi collaboratori di giustizia. Sono anche state rinvenute e sequestrate armi da guerra e droga.
Da quanto emerge dall'inchiesta, Fazio Cirolla, una delle vittime del clan Forastefano di Cassano allo Ionio, fu ucciso per errore, perché somigliava al vero bersaglio dell'agguato. Cirolla, 42 anni, operaio incensurato, il 27 luglio del 2009 si trovava in un autosalone in località Murate, nel territorio del comune di Cassano allo Ionio. L'uomo, che era in compagnia di due dei suoi quattro figli, era andato alla concessionaria per acquistare un'auto. Improvvisamente fu raggiunto da tre colpi di pistola calibro 9 sparati da due killer sotto gli occhi atterriti del figlioletto di quattro anni. Secondo gli inquirenti gli fu fatale la somiglianza con il vero bersaglio dell'agguato. Nel luglio scorso centinaia di persone hanno partecipato ad una fiaccolata per ricordare Cirolla a un anno dal suo assassinio.