Lo sponsor sui banchi di scuola? Le opere letterarie

Cronaca
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L'agenzia pubblicitaria Proforma - che ha ideato la campagna elettorale di Vendola - risponde così al bando della Provincia di Barletta Andria Trani che offre alle aziende spazi pubblicitari negli edifici scolastici. Su Facebook i suggerimenti sui titoli

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di Serenella Mattera


Fare pubblicità a scuola? Sì, ma a un’opera letteraria. Se proprio si deve ricorrere agli sponsor per l’acquisto di banchi e sedie, come ha deciso di fare la provincia di Barletta Andria e Trani (Bat), si eviti almeno di esporre loghi e slogan di aziende alla vista quotidiana degli studenti. Una targhetta con il nome di un’opera letteraria è un gesto simbolico e insieme il messaggio “subliminale” più adatto a licei e istituti tecnici.

L’idea è dell’agenzia pubblicitaria barese Proforma, la stessa che ha curato le campagne elettorali vincenti di Michele Emiliano e Nichi Vendola (guarda le immagini). “Sponsor a scuola? Proforma dice no. E si compra una classe”, è il titolo di un post pubblicato su Facebook. L’idea è questa: rispondere al bando indetto dalla provincia per acquistare suppellettili per le 53 scuole superiori del territorio, ma usare le targhette che in cambio vengono destinate agli sponsor, per “pubblicizzare” i titoli di capolavori della letteratura (“da Platone a Camilleri, da Pirandello a Saviano”). E abbinare a ogni titolo “uno slogan che invita i ragazzi alla lettura”. Proforma si offre per prima di acquistare 25 banchi e 25 sedie e chiede ai suoi clienti e alle altre agenzie pubblicitarie pugliesi di fare altrettanto.

Un'iniziativa che raccoglie tanto entusiasmo su Facebook: gli “amici” di Proforma si stanno divertendo in queste ore a proporre i titoli da stampare sui banchi, che vanno dal “Piccolo principe” di Saint-Exupéry a “La freccia azzurra” di Rodari, passando per “Il Fu Mattia Pascal” di Pirandello, “Il Candido” di Voltaire, “La Storia” di Elsa Morante e i “Fratelli Karamazov” di Dostoevskij.

Funzionerà? Lo si vedrà presto. Per il momento, però, non manca un po’ di scetticismo. “Nessuno, in nessun modo, dovrebbe mai poter acquistare un banco o una sedia scolastica. Non mi piace, nonostante le buone intenzioni”, scrive Lina. “E’ marketing subliminale – sostiene Federico – chi davvero non vuole sponsor nella scuola pubblica non si compri una sedia”. “Bella idea, peccato che anche questa è pubblicità”, aggiunge Roberto. E Luca: “Se fosse stata anonima non sarebbe stata migliore come iniziativa?”. Ma a tutti risponde Veralisa, che spiega che “si tratta di fare esplodere la contraddizione per cui la scuola pubblica cerca sponsor”. E aggiunge: Proforma con la sua proposta innesca un “meccanismo di automatica critica verso chi se ne frega e mette il logo sul banco” con “la pubblicità negativa che può derivare ai marchi privi di scrupoli”.

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