Priebke può uscire per "indispensabili esigenze"
CronacaGià da un anno l'ex SS, condannata all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine, usufruisce di un permesso per lasciare gli arresti domiciliari ogni settimana per fare la spesa o per andare dal medico. Lo rivela il suo avvocato
Da più di un anno Erich Priebke, l'ex ufficiale SS responsabile della strage delle Fosse Ardeatine condannato all'ergastolo e in stato di detenzione domiciliare nella casa romana del suo avvocato, gode di alcuni benefici che gli consentono, tra l'altro, di uscire "per fare la spesa, andare a messa, in farmacia e far fronte a quelle che il codice definisce 'indispensabili esigenze di vita". Lo rivela il suo avvocato Paolo Giachini alle agenzie di stampa che ha postato anche un video su Youtube in cui spiega l'intera procedura giudiziaria. perchè ha deciso di richiedere oggi la sospensione della pena.
Il permesso gli è stato concesso da quasi un anno: un beneficio che, spiega Giachini, gli è stato accordato dopo che la persona che si occupa di lui non è stata più in grado di provvedere alle sue esigenze. Così Priebke, previo avvertimento con almeno un giorno e mezzo di anticipo alle forze dell'ordine, può uscire per alcune ore ogni settimana, sempre scortato dalla polizia per andare a fare la spesa, all'ambulatorio del medico, a comperare farmaci o in chiesa a pregare.
Condizioni fin troppo dure per Giachini, che ha rivelato di voler "chiedere la sospensione della pena, perché dopo vent'anni di detenzione Priebke ha diritto come tutti gli altri di ottenerla. Altrimenti dovrebbe essergli concessa almeno la semilibertà, prevista dalla legge per gli ergastolani che hanno scontato vent'anni".
Intanto, l'avvocato ha già fatto sapere che vuole che siano cambiate le condizioni del permesso di uscita per il suo cliente. In particolare contesta il fatto che questo venga sempre "forzosamente" accompagnato nelle sue uscite dalla polizia, che "non vuole lasciarlo mai solo".
"Intendiamoci: sappiamo che questo è dovuto anche alla necessità di tutelare la sua incolumità - ha dichiarato - la gente lo riconosce, ma probabilmente nessuno ha voglia di prendersela con un vecchio di quasi cento anni. Eppure, non è libero, se vuole, di andare a pregare in chiesa da solo. Dove c'è lui c'è sempre la polizia".
Il permesso gli è stato concesso da quasi un anno: un beneficio che, spiega Giachini, gli è stato accordato dopo che la persona che si occupa di lui non è stata più in grado di provvedere alle sue esigenze. Così Priebke, previo avvertimento con almeno un giorno e mezzo di anticipo alle forze dell'ordine, può uscire per alcune ore ogni settimana, sempre scortato dalla polizia per andare a fare la spesa, all'ambulatorio del medico, a comperare farmaci o in chiesa a pregare.
Condizioni fin troppo dure per Giachini, che ha rivelato di voler "chiedere la sospensione della pena, perché dopo vent'anni di detenzione Priebke ha diritto come tutti gli altri di ottenerla. Altrimenti dovrebbe essergli concessa almeno la semilibertà, prevista dalla legge per gli ergastolani che hanno scontato vent'anni".
Intanto, l'avvocato ha già fatto sapere che vuole che siano cambiate le condizioni del permesso di uscita per il suo cliente. In particolare contesta il fatto che questo venga sempre "forzosamente" accompagnato nelle sue uscite dalla polizia, che "non vuole lasciarlo mai solo".
"Intendiamoci: sappiamo che questo è dovuto anche alla necessità di tutelare la sua incolumità - ha dichiarato - la gente lo riconosce, ma probabilmente nessuno ha voglia di prendersela con un vecchio di quasi cento anni. Eppure, non è libero, se vuole, di andare a pregare in chiesa da solo. Dove c'è lui c'è sempre la polizia".