Nuovo duro colpo alla cosca Alvaro di Sinopoli (in provincia di Reggio Calabria). Nel maxi sequestro anche una sfarzosa villa che ai militari ha subito ricordato quella di Tony Montana, il malavitoso cubano interpretato da Al Pacino nel celebre film
Nuova puntata dell'operazione "Matrioska". I Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Reggio Calabria, proseguendo l'operazione "Matrioska" del 12 maggio, hanno sequestrato alla cosca Alvaro prestigiosi beni immobili (4 ville) per circa 10 milioni di euro, che portano a 30 milioni il valore complessivo dei sequestri effettuati quest'anno nei confronti di pericolosi esponenti della cosca Alvaro di Sinopoli (RC), nota come "carni i cani".
La villa simile a quella di Scarface - E tra gli immobili sequestrati c'è anche una villa ispirata a quella del film 'Scarface' (interpretato da Al Pacino).
Un'idea affascinante per gli 'ndranghetisti così come lo era stato per la camorra, una villa simile era stata infatti sequestrata a Caserta al fratello di Francesco Schiavone 'Sandokan'.
I finanzieri si erano accorti degli immobili, non accatastati, scorgendoli tra gli uliveti che avevano già sequestrato alla stessa cosca nel mese di maggio. "Siamo partiti dall'operazione 'Matrioska' per continuare con perlustrazioni dall'alto perché le ville non risultano al catasto", ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Alberto Reda.
Le lussuose residenze sono riconducibili alla cosca Alvaro di Sinopoli, in particolare a Domenico Alvaro, 73enne zio del boss Carmelo in carcere dal 2005. La villa ispirata a 'Scarface' era in fase ultimazione, vi sarebbero andati a vivere i diretti discendenti del boss. "Si tratta di una costruzione per fare le cose in grande, tre piani di oltre 150 mq l'uno. Piuttosto isolata e lontana dalla strada principale ma che garantiva il controllo delle vie d'accesso" ha spiegato il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria Luca Cervi. Anche in questo modo la criminalità organizzata impone la supremazia sul territorio, ostentando ricchezza che equivale a prestigio e potere.
La cosca Alvaro - I provvedimenti, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, riguardano il nucleo familiare di Domenico Alvaro, membro dell'omonimo gruppo criminale, condannato, in primo grado, a tre anni di reclusione per aver favorito la latitanza del boss Carmine Alvaro, capo carismatico dell'omonimo consorteria 'ndranghetistica. L'ingente patrimonio immobiliare, abilmente occultato in zone difficilmente accessibili e mai dichiarato al catasto, è stato individuato dai finanzieri attraverso il controllo del territorio utilizzando anche con elicotteri.
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Le lussuose residenze sono riconducibili alla cosca Alvaro di Sinopoli, in particolare a Domenico Alvaro, 73enne zio del boss Carmelo in carcere dal 2005. La villa ispirata a 'Scarface' era in fase ultimazione, vi sarebbero andati a vivere i diretti discendenti del boss. "Si tratta di una costruzione per fare le cose in grande, tre piani di oltre 150 mq l'uno. Piuttosto isolata e lontana dalla strada principale ma che garantiva il controllo delle vie d'accesso" ha spiegato il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria Luca Cervi. Anche in questo modo la criminalità organizzata impone la supremazia sul territorio, ostentando ricchezza che equivale a prestigio e potere.
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