A Livorno una donna di 42 anni è in coma a causa della variante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob. Le sue condizioni sono gravi. E' il secondo caso in Italia; il primo colpì una donna siciliana nel 2002
Torna la muca pazza. A otto anni di distanza dal primo caso che provocò la morte di una donna siciliana, la variante umana della sindrome Creutzfeldt-Jakob torna di nuovo sulle pagine della cronaca italiana.
Una donna di Livorno, di 42 anni, è infatti in coma dopo aver contratto il morbo. Le sue condizioni sono disperate; sta affrontando la fase terminale della malattia.
Non è ancora chiaro invece in che modo la paziente abbia contratto la malattia.
Il caso era stato segnalato come "probabile variante della malattia di Cjd " nell'ottobre del 2009 dal Ministero della Salute. Secondo quanto riporta il quotidiano Il Tirreno nei mesi scorsi la livornese aveva accusato progressivi disturbi neurologici e ha scelto di farsi curare presso l'Istituto neurologico milanese 'Besta' che le ha diagnosticato la malattia e l'ha sottoposta alle terapie senza riuscire ad arrestare l'avanzata del male. La paziente è dunque stata trasferita già in coma presso il reparto di cure palliative dell'ospedale di Livorno.
Mucca pazza - Persone relativamente giovani, che presumibilmente hanno mangiato carne di bovini colpiti dalla malattia della "mucca pazza" e che mostrano disturbi psichiatrici, seguiti a breve distanza dalla comparsa di demenza e disturbi nei movimenti di braccia e gambe: sono queste le caratteristiche che permettono di distinguere le persone colpite dalla forma umana della malattia della mucca pazza e quelle colpite dalla classica malattia di Creutzfeldt-Jakob (Cjd).
Quest'ultima colpisce infatti le persone anziane (in media 65 anni) e si manifesta con una demenza che peggiora progressivamente, accompagnata da disordini nei movimenti.
La variante umana della malattia della mucca pazza è comparsa 14 anni fa in Gran Bretagna, dove è stata subito associata al consumo di carne di animali colpiti dall'Encefalopatia Spongiforme Bovina (Bse). La forma umana è considerata una variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (Cjd) ed il suo nome è stato ufficializzato come "nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob" (vCjd) nel 1997, da un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet.
A scatenare la malattia nell'uomo è l'alterazione di una proteina naturalmente presente nell'organismo, chiamata prione.
Dopo il notevole aumento dei casi della malattia sia nei bovini che nell'uomo, concentrato soprattutto fra il 1996 e i primi anni 2000, da qualche anno si registra un notevole rallentamento nella diffusione della malattia sia negli allevamenti e altrettanto rari sono i casi della forma umana.
Proprio nei giorni scorsi il commissario europeo alla Salute, John Dalli, ha dichiarato che l'Europa è uscita vincente dalla lotta contro la malattia, che nel 2009 ha fatto registrare 59 negli allevamenti degli Stati membri. L'ultimo caso di Bse in Italia risale al 2008, in Piemonte e l'unico decesso nell'uomo risale al 2002.