Il capo dello Stato in una lettera al vice presidente del Csm: affrontare il tema delle "regole deontologiche minime" nel prossimo Consiglio e non nel "momento terminale di questa Consiliatura". Poi chiede al Parlamento di nominare i nuovi membri laici
Il tema delle "regole deontologiche minime" per i comportamenti dei consiglieri del Csm va affrontato nel prossimo Consiglio superiore della magistratura e non nel "momento terminale di questa Consiliatura". Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella lettera inviata al vice presidente del Csm, Nicola Mancino, in risposta alla informazione ricevuta sulla richiesta avanzata da componenti del Consiglio di porre all'ordine del giorno la questione, della quale oggi è stata data lettura al Comitato di Presidenza del Csm.
"La richiesta - scrive il capo dello Stato a Mancino - prende le mosse, in particolare, dalla esistenza di investigazioni su condotte indebitamente tese a interferire sul voto di alcuni componenti di questo Consiglio in occasione della nomina del presidente della Corte di Appello di Milano. La questione, lei mi scrive, dovrebbe essere dibattuta in termini generali e propositivi prescindendo dalla esistenza di indagini penali, disciplinari e amministrative sull'episodio". "A parte la seria preoccupazione, che è lecito mantenere, di non interferire in tali indagini - prosegue Napolitano - ritengo da un lato che il tema non possa essere affrontato in termini 'generali e propositivi' con la necessaria ponderazione nel momento terminale di questa Consiliatura, mentre è corretto lasciare alla prossima le appropriate decisioni in merito, e dall'altro che si debba essere bene attenti a non gettare in alcun modo ombre sui comportamenti di quei consiglieri che ebbero a pronunciarsi liberamente, al di fuori di ogni condizionamento, su quella proposta di nomina concorrendo alla sua approvazione".
Il capo dello Stato oggi è intervenuto anche in merito all'elezione dei nuovi componenti laici del Consiglio e "nell'imminenza di una nuova seduta del Parlamento a Camere riunite per l'elezione dei membri laici del Csm'' ha rinnovato ''un vivo appello a tutti i gruppi parlamentari a definire senza ulteriore indugio le intese necessarie perché le prossime votazioni vadano a buon fine''. ''Confidando nell'attivo impegno dei Presidenti delle Camere - afferma Napolitano - sottolineo la assoluta necessità che alla scadenza del mandato dell'attuale Consiglio, il 31 luglio, l'istituzione sia stata rinnovata interamente così da poter svolgere senza soluzione di continuità e nella pienezza dei poteri le sue più che mai essenziali e delicate funzioni".
"La richiesta - scrive il capo dello Stato a Mancino - prende le mosse, in particolare, dalla esistenza di investigazioni su condotte indebitamente tese a interferire sul voto di alcuni componenti di questo Consiglio in occasione della nomina del presidente della Corte di Appello di Milano. La questione, lei mi scrive, dovrebbe essere dibattuta in termini generali e propositivi prescindendo dalla esistenza di indagini penali, disciplinari e amministrative sull'episodio". "A parte la seria preoccupazione, che è lecito mantenere, di non interferire in tali indagini - prosegue Napolitano - ritengo da un lato che il tema non possa essere affrontato in termini 'generali e propositivi' con la necessaria ponderazione nel momento terminale di questa Consiliatura, mentre è corretto lasciare alla prossima le appropriate decisioni in merito, e dall'altro che si debba essere bene attenti a non gettare in alcun modo ombre sui comportamenti di quei consiglieri che ebbero a pronunciarsi liberamente, al di fuori di ogni condizionamento, su quella proposta di nomina concorrendo alla sua approvazione".
Il capo dello Stato oggi è intervenuto anche in merito all'elezione dei nuovi componenti laici del Consiglio e "nell'imminenza di una nuova seduta del Parlamento a Camere riunite per l'elezione dei membri laici del Csm'' ha rinnovato ''un vivo appello a tutti i gruppi parlamentari a definire senza ulteriore indugio le intese necessarie perché le prossime votazioni vadano a buon fine''. ''Confidando nell'attivo impegno dei Presidenti delle Camere - afferma Napolitano - sottolineo la assoluta necessità che alla scadenza del mandato dell'attuale Consiglio, il 31 luglio, l'istituzione sia stata rinnovata interamente così da poter svolgere senza soluzione di continuità e nella pienezza dei poteri le sue più che mai essenziali e delicate funzioni".