Napoli Gay Pride: una festa alla luce del sole

Cronaca
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Sabato 26 giugno la comunità LGBT si riunisce nel capoluogo campano per celebrare il proprio orgoglio e rivendicare i propri diritti: dalla legge contro l'omofobia fino ai diritti per i trans

di David Saltuari

Sarà un Gay Pride diverso dal solito quello che sfilerà per le strade di Napoli sabato 26 giugno. Andrea Canavesio, direttore artistico della manifestazione, è stato chiaro quando ha accettato l'incarico "L'intenzione è quella di fare innanzitutto un regalo alla città. Invadiamo per un giorno le strade, mi sembra giusto anche celebrarla".
Il concerto che concluderà la lunga sfilata (qui il percorso su Google Maps) sarà dunque una passerella che vedrà affiancate alcune delle classiche icone gay a pezzi da novanta della tradizione musicale napoletana. E così, personaggi come Nino D'Angelo, Jovine dei 99 Posse o Angela Luce, provenienti da realtà e storie completamente diverse da quella del movimento LGBT, festeggeranno insieme al popolo gay di tutta Italia.

Il Gay Pride, insomma, non vuole essere un meteorite che passa inaspettato per i vicoli di Napoli, per poi scomparire senza lasciare traccia, ma ha voglia di diventare un evento che nasce tra le strade della città e cresce insieme a tutta la popolazione. Durante le riprese dello spot (qui sotto), racconta Andrea Canavesio, le persone hanno iniziato a partecipare d'istinto. "Due signore - racconta l'art director del Pride - si sono avvicinate a una coppia di ragazze augurando loro che potessero presto sposarsi". Insomma, Napoli conferma la sua tradizionale apertura verso il mondo gay, partendo proprio dai suoi vicoli e sembra aver voglia di accogliere a braccia aperte la comunità LGBT italiana.

Ma il pride non è solo una festa e il comitato organizzatore ci tiene a sottolineare anche la propria piattaforma politica: l'approvazione di una legge contro l'omofobia e una transfobia, l'estensione del matrimonio civile anche alle coppie dello stesso sesso, l'apertura di un dibattito culturale autentico. "E' inaccettabile tornare a parlare del diritto all'identità - dice Paolo Patanè, presidente nazionale dell'Arcigay - quello è ormai un fatto acquisito e non abbiamo intenzione di rimetterlo in discussione".

A Napoli uno spazio particolare lo avranno i trans, che in questa città possono vantare la comunità più antica e grande d'Italia, se non d'Europa. Chiedono l'abolizione dell'articolo 85 del testo unico di sicurezza; una legge risalente al 1931 che vieta agli uomini di travestirsi da donna. Un articolo di legge usato dalle forze dell'ordine a propria discrezione e che va a sanzionare i trans nella loro stessa essenza. Tra tutte le componenti del movimento LGBT, i trans rischiano ancora oggi di essere i più colpiti. Spiega la portavoce dell'ATN, l'associazione Trans Napoli, che "la prostituzione è una strada alla quale siamo obbligate dall'impossibilità di fare altre scelte." L'ATN  cerca di aiutare molti trans a ottenere la licenza media, un primo passo per uscire dalla prostituzione, ma che necessità anche di un'apertura da parte del mondo del lavoro.

Il Gay Pride si conferma anche quest'anno un appuntamento importante nel panorama politico e culturale italiano, un momento in cui la comunità lesbica, gay e trans italiana si riunisce per celebrarsi e mostrarsi con orgolio alla luce del sole e per riaffermare di voler godere dei propri diritti.

Lo spot del Napoli Pride:

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