Giovanna Iurato, attuale prefetto de L'Aquila ma fino a poco tempo fa direttore centrale dei servizi tecnico logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento, è indagata a Napoli nell'ambito dellinchiesta appalti per la sicurezza
Il prefetto dell'Aquila Giovanna Iurato, ex dirigente del Viminale, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui presunti appalti pilotati in tema di sicurezza. Lo confermano fonti giudiziarie, dopo che la notizia è stata pubblicata da alcuni quotidiani.
Lunedì scorso Iurato, che prima di arrivare a L'Aquila a ricoprire il posto di Franco Gabrielli ora vice di Guido Bertolaso alla Protezione civile veva la carica di direttore centrale dei servizi tecnico logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento del Viminale, era stata sentita come persona informata dai fatti dai pm. Nell'ambito della stessa inchiesta, sabato prossimo sarà ascoltato dai pm anche il vicecapo della polizia Nicola Izzo.
In aprile la sede centrale di Finmeccanica e di altre due società del gruppo, Selex communication ed Elsag Datamat, erano state perquisite dagli agenti della Dia su ordine dei magistrati napoletani che indagano su uno dei filoni della grande inchiesta sugli appalti pilotati a Napoli, che aveva scosso la dirigenza politica in Campania. Al centro di questa specifica indagine, che ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, c'è la gara segreta a procedura negoziata per la fornitura di un sistema centralizzato di videosorveglianza presso la polizia di Napoli, vinta da un gruppo di imprese con capogruppo mandataria la Elsag Datamat.
L'ipotesi al centro dell'inchiesta, infatti, è che alcuni appalti per migliorare la sicurezza a Napoli (costruzioni di caserme, realizzazione di impianti per la videosorveglianza, trasferimento del Cen (Centro elaborazione dati della polizia a Napoli) dalla caserma di via Conte della Cerra a quella dismessa di Capodimonte) siano stati aggiudicati in maniera illecita.
L'appalto per il Cen, per un ammontare di circa 37 milioni di euro, fu aggiudicato ad un consorzio temporaneo di imprese guidato da Elsag Datamat, società del gruppo Finmeccanica, ma non fu attuato. Le sedi di Elsag e di altre società del gruppo sono state perquisite dalla Dia lo scorso 21 aprile; in quella circostanza sono stati sequestrati documenti definiti dagli investigatori di estremo interesse; proprio attraverso quei documenti i magistrati sono risaliti a Giovanna Iurato, il cui marito è un dirigente della Elsag.
I dati relativi ad alcuni degli indagati, tra cui il manager Francesco Subbioni, furono copiati illecitamente, secondo l'accusa, dal sostituto commissario Giuseppe Savarese quando questi era in servizio alla Dia, forse per farne merce di scambio. La fuga di notizie, secondo i pm, ha danneggiato l'inchiesta. Per quella vicenda, Savarese e' ora a giudizio.
Nell'ambito delle indagini è stato convocato per sabato prossimo in procura il vicecapo vicario della polizia, Nicola Izzo, che è stato questore di Napoli alla fine degli anni Novanta.
Lunedì scorso Iurato, che prima di arrivare a L'Aquila a ricoprire il posto di Franco Gabrielli ora vice di Guido Bertolaso alla Protezione civile veva la carica di direttore centrale dei servizi tecnico logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento del Viminale, era stata sentita come persona informata dai fatti dai pm. Nell'ambito della stessa inchiesta, sabato prossimo sarà ascoltato dai pm anche il vicecapo della polizia Nicola Izzo.
In aprile la sede centrale di Finmeccanica e di altre due società del gruppo, Selex communication ed Elsag Datamat, erano state perquisite dagli agenti della Dia su ordine dei magistrati napoletani che indagano su uno dei filoni della grande inchiesta sugli appalti pilotati a Napoli, che aveva scosso la dirigenza politica in Campania. Al centro di questa specifica indagine, che ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, c'è la gara segreta a procedura negoziata per la fornitura di un sistema centralizzato di videosorveglianza presso la polizia di Napoli, vinta da un gruppo di imprese con capogruppo mandataria la Elsag Datamat.
L'ipotesi al centro dell'inchiesta, infatti, è che alcuni appalti per migliorare la sicurezza a Napoli (costruzioni di caserme, realizzazione di impianti per la videosorveglianza, trasferimento del Cen (Centro elaborazione dati della polizia a Napoli) dalla caserma di via Conte della Cerra a quella dismessa di Capodimonte) siano stati aggiudicati in maniera illecita.
L'appalto per il Cen, per un ammontare di circa 37 milioni di euro, fu aggiudicato ad un consorzio temporaneo di imprese guidato da Elsag Datamat, società del gruppo Finmeccanica, ma non fu attuato. Le sedi di Elsag e di altre società del gruppo sono state perquisite dalla Dia lo scorso 21 aprile; in quella circostanza sono stati sequestrati documenti definiti dagli investigatori di estremo interesse; proprio attraverso quei documenti i magistrati sono risaliti a Giovanna Iurato, il cui marito è un dirigente della Elsag.
I dati relativi ad alcuni degli indagati, tra cui il manager Francesco Subbioni, furono copiati illecitamente, secondo l'accusa, dal sostituto commissario Giuseppe Savarese quando questi era in servizio alla Dia, forse per farne merce di scambio. La fuga di notizie, secondo i pm, ha danneggiato l'inchiesta. Per quella vicenda, Savarese e' ora a giudizio.
Nell'ambito delle indagini è stato convocato per sabato prossimo in procura il vicecapo vicario della polizia, Nicola Izzo, che è stato questore di Napoli alla fine degli anni Novanta.