35 mila tifosi hanno festeggiato al Meazza i campioni dopo la vittoria della Champions League contro il Bayern Monaco con una doppietta di Milito. Inter campione d'Europa: FOTO E VIDEO
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Madrid per una notte è in Piazza Duomo. L'Inter conquista la sua terza Coppa dei Campioni, mette in bacheca un incredibile Grande Slam e la sua gente - già ebbra di gioia per la conquista della Coppa Italia e dello Scudetto - si impossessa della città per una notte di festa lunghissima e dolcissima. Tanto dolce da oscurare l'addio oramai certo di Mourinho e i dubbi del Principe Milito. Tanto lunga da proseguire a Malpensa e poi allo Stadio di San Siro.
Epicentro dell'Inter-mania il salotto di Milano affacciato sulla Cattedrale, esploso in un boato terrificante al triplice fischio dell'inglese Webb, ancora piu' assordante quando capitan Zanetti - alla sua settecentesima partita con la maglia interista - ha alzato al cielo la Coppa dalle grandi orecchie: 45 anni dopo gli invincibili di Helenio Herrera.
Gia' a due ore dall'avvio della sfida con i tedeschi del Bayern, un fiume nerazzurro - ben superiore ai 50.000 che avevano festeggiato lo scudetto vinto a Siena - ha colmato Piazza Duomo, debordando nelle vie limitrofe, sotto la galleria Vittorio Emanuele fino a tracimare in Piazza Cordusio e in Piazza della Scala.
Considerando gli altri punti di aggregazione, Arena e Stazione Centrale - dove erano stati approntati maxischermi - dovrebbero essere stati piu' di centomila i sostenitori a seguire la partita stretti l'uno all'altro.
Interamente coperto di bandiere nerazzurre - oltre alle immancabili bancarelle di gadget, panini e bibite - il cuore di Milano ha presentato un colpo d'occhio mozzafiato punteggiato di striscioni inneggianti alla squadra: in particolare a Mourinho, Zanetti e Milito, incoronato Re, ben prima della doppietta che ha matato i bavaresi.
'Non c'è 2 senza 3', si leggeva su un lenzuolo sventolato davanti al Duomo, mentre su un altro campeggiava un invito a Re Juan Carlos, 'Cedi la corona al Principe', e su un altro ancora l'ironia per i blaugrana sconfitti in semifinale: 'Ne' Messi ne' Pedrito, a Madrid c'e' il Principe Milito'. Immancabile - e forse inutile - lo striscione-supplica rivolto a Mourinho, gia' mostrato a San Siro nella sfida con il Chievo: 'Mou se ci lasci non vale'. E proprio Mourinho - almeno a inizio partita, prima dell'uno-due del Principe - catalizza tutta l'attenzione e i sospiri dei tifosi: quando viene inquadrato sul megaschermo mentre si siede in panchina, una selva di cori scuote Galleria Vittorio Emanuele e si propaga per tutta la piazza pronta a sostenere, a millecinquecento chilometri di distanza, i suoi beniamini.
Una piazza che - sicura della forza dei ragazzi del vate di Setubal - sembra snobbare il Bayern, sopporta a fatica lo 0-0 e si infervora per il primo gol di Milito accolto con entusiasmo ma quasi come un fatto dovuto.
"Ora si inizia a ragionare - spiega un tifoso in arrivo dalla Sicilia - segnato il primo gol adesso facciamo il secondo e ci portiamo a casa la Coppa". Tesi condivisa anche da molti altri sostenitori, "certi che una squadra cosi' non puo' temere nessuno".
Poco spaventati dalla buona ripresa del Bayern, partito a spron battuto nei primi minuti del secondo tempo e aggressiva pure dopo il secondo gol di Milito. Accolto, osserva un altro supporter, con "liberazione" prima di esaltarsi con il piu' classico dei 'chi non salta' e' rossonero'. Adrenalinica fin dal calcio d'inizio, Piazza Duomo, impazzisce letteralmente a fine gara.
L'urlo della gente nerazzurra stretta davanti al Duomo ha amplificato i canti di gioia provenienti dalle tante case con le finestre aperte - a causa del primo caldo stagionale. Alla conclusione delle ostilita' sul campo di Madrid, migliaia di tifosi hanno iniziato a scemare per le vie del centro, da Corso Vittorio Emanuele sino a Piazza Castello mentre sulle arterie cittadine sono iniziati caroselli festanti di macchine e motorini, accompagnati da bandiere e petardi. Altissimi i decibel dei cori e graffianti gli sberleffi a rivali e ex amici. "Ciao Ibra", urla davanti alle telecamere un ragazzo memore della scelta del Barca da parte dello svedese per vincere la Champions mentre un signore di mezza eta' commenta serafico "Abbiamo superato i campioni di Inghilterra, Spagna e Germania: abbiamo vinto la Coppa dei campioni piu' bella".
Infine, la marea nerazzurra si è riversata allo Stadio San Siro per accogliere i suoi eroi, giunti da Madrid. Ed è lì, con il sole che faceva capolino, che è esplosa la festa.
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Madrid per una notte è in Piazza Duomo. L'Inter conquista la sua terza Coppa dei Campioni, mette in bacheca un incredibile Grande Slam e la sua gente - già ebbra di gioia per la conquista della Coppa Italia e dello Scudetto - si impossessa della città per una notte di festa lunghissima e dolcissima. Tanto dolce da oscurare l'addio oramai certo di Mourinho e i dubbi del Principe Milito. Tanto lunga da proseguire a Malpensa e poi allo Stadio di San Siro.
Epicentro dell'Inter-mania il salotto di Milano affacciato sulla Cattedrale, esploso in un boato terrificante al triplice fischio dell'inglese Webb, ancora piu' assordante quando capitan Zanetti - alla sua settecentesima partita con la maglia interista - ha alzato al cielo la Coppa dalle grandi orecchie: 45 anni dopo gli invincibili di Helenio Herrera.
Gia' a due ore dall'avvio della sfida con i tedeschi del Bayern, un fiume nerazzurro - ben superiore ai 50.000 che avevano festeggiato lo scudetto vinto a Siena - ha colmato Piazza Duomo, debordando nelle vie limitrofe, sotto la galleria Vittorio Emanuele fino a tracimare in Piazza Cordusio e in Piazza della Scala.
Considerando gli altri punti di aggregazione, Arena e Stazione Centrale - dove erano stati approntati maxischermi - dovrebbero essere stati piu' di centomila i sostenitori a seguire la partita stretti l'uno all'altro.
Interamente coperto di bandiere nerazzurre - oltre alle immancabili bancarelle di gadget, panini e bibite - il cuore di Milano ha presentato un colpo d'occhio mozzafiato punteggiato di striscioni inneggianti alla squadra: in particolare a Mourinho, Zanetti e Milito, incoronato Re, ben prima della doppietta che ha matato i bavaresi.
'Non c'è 2 senza 3', si leggeva su un lenzuolo sventolato davanti al Duomo, mentre su un altro campeggiava un invito a Re Juan Carlos, 'Cedi la corona al Principe', e su un altro ancora l'ironia per i blaugrana sconfitti in semifinale: 'Ne' Messi ne' Pedrito, a Madrid c'e' il Principe Milito'. Immancabile - e forse inutile - lo striscione-supplica rivolto a Mourinho, gia' mostrato a San Siro nella sfida con il Chievo: 'Mou se ci lasci non vale'. E proprio Mourinho - almeno a inizio partita, prima dell'uno-due del Principe - catalizza tutta l'attenzione e i sospiri dei tifosi: quando viene inquadrato sul megaschermo mentre si siede in panchina, una selva di cori scuote Galleria Vittorio Emanuele e si propaga per tutta la piazza pronta a sostenere, a millecinquecento chilometri di distanza, i suoi beniamini.
Una piazza che - sicura della forza dei ragazzi del vate di Setubal - sembra snobbare il Bayern, sopporta a fatica lo 0-0 e si infervora per il primo gol di Milito accolto con entusiasmo ma quasi come un fatto dovuto.
"Ora si inizia a ragionare - spiega un tifoso in arrivo dalla Sicilia - segnato il primo gol adesso facciamo il secondo e ci portiamo a casa la Coppa". Tesi condivisa anche da molti altri sostenitori, "certi che una squadra cosi' non puo' temere nessuno".
Poco spaventati dalla buona ripresa del Bayern, partito a spron battuto nei primi minuti del secondo tempo e aggressiva pure dopo il secondo gol di Milito. Accolto, osserva un altro supporter, con "liberazione" prima di esaltarsi con il piu' classico dei 'chi non salta' e' rossonero'. Adrenalinica fin dal calcio d'inizio, Piazza Duomo, impazzisce letteralmente a fine gara.
L'urlo della gente nerazzurra stretta davanti al Duomo ha amplificato i canti di gioia provenienti dalle tante case con le finestre aperte - a causa del primo caldo stagionale. Alla conclusione delle ostilita' sul campo di Madrid, migliaia di tifosi hanno iniziato a scemare per le vie del centro, da Corso Vittorio Emanuele sino a Piazza Castello mentre sulle arterie cittadine sono iniziati caroselli festanti di macchine e motorini, accompagnati da bandiere e petardi. Altissimi i decibel dei cori e graffianti gli sberleffi a rivali e ex amici. "Ciao Ibra", urla davanti alle telecamere un ragazzo memore della scelta del Barca da parte dello svedese per vincere la Champions mentre un signore di mezza eta' commenta serafico "Abbiamo superato i campioni di Inghilterra, Spagna e Germania: abbiamo vinto la Coppa dei campioni piu' bella".
Infine, la marea nerazzurra si è riversata allo Stadio San Siro per accogliere i suoi eroi, giunti da Madrid. Ed è lì, con il sole che faceva capolino, che è esplosa la festa.