Vita artificiale, Bagnasco: "E' segno della gratuità divina"

Cronaca
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La notizia della creazione d'una cellula in laboratorio è stata commentata dal porporato come una riprova "della grandezza dell'intelligenza umana" in quanto "dono di Dio" ordinato a "conoscere il creato". Attendista, invece, il portavoce della Santa Sede

A dispetto di quanto ipotizzato, non sembra scovolgere più di tanto i vertici della Chiesa cattolica la notizia, che la rivista Science ha dato, il 20 maggio, sulla "svolta epocale", compiuta dal padre del genoma Craig Venter: la creazione della prima cellula artificiale in laboratorio.

Pur attendendo maggiori informazioni in merito, essi non mostrano alcuna preoccupazione strettamente dottrinaria perché la scoperta, in ogni caso, è una riprova della "grandezza dell'intelligenza umana" ma anche della potenza divina, che ha dotato l'uomo di un tale "dono", per "conoscere meglio il creato e poterlo meglio ordinare". E' questa la dichiarazione, rilasciata ai giornalisti dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in visita alla Sindone con 700 pellegrini dell'archidiocesi di Genova. "D'altra parte - ha aggiunto il porporato - l'intelligenza non è mai senza responsabilità. Ogni forma d'intelligenza e ogni acquisizione scientifica valida in sé deve essere sempre commisurata alla dimensione etica, che ha a cuore la dignità vera di ogni persona nella prospettiva del creato". Il cardinale Bagnasco ha voluto però precisare di conoscere gli elementi della scoperta di Craig Venter unicamente dalla lettura dei giornali odierni.

L'aspetto etico della questione è stato sollevato dall'arcivescovo di Chieti Bruno Forte, che ha posto il quesito: "La preoccupazione si riassume in una domanda: ciò che sarà scientificamente possibile, sarà anche eticamente giusto?". E anche per il presidente della Pontificia Accademia per la Vita Rino Fisichella "bisogna verificare l'utilizzo" della scoperta: "se sarà per il bene dell'uomo, cioè per curare le patologie, o se si ricorreraà a un suo uso discriminatorio: in questo caso il giudizio cambierà".

Simile preoccupazione è stata espressa dal cardinale Javier Lozano Barragan, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Salute: "Nessun limite può essere imposto alla ricerca scientifica, che, però, non deve perdere di vista l'orizzonte dell'etica". Partendo poi dal postulato scolastico che la creazione comporta una "produzione dal nulla" (ex nihilo), il porporato ha aggiunto: "Su queste cose dobbiamo avere dei principi chiari e capire il significato dei termini: primo, nella ricerca scientifica non c'è mai creazione, ma piuttosto giustapposizione o combinazione di elementi, anche se magari una combinazione differente di quella naturale".

Ha preferito, invece, non rilasciare dichiarazioni padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa della Santa Sede, perché "è necessario aspettare di saperne di più". E un "appello alla cautela" è stato lanciato anche dal vescovo Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita.

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