"Resterò qui, a piangerla da solo" dice Antonio, papà di Elisa, la ragazza sparita il 12 settembre di 17 anni fa e i cui resti sono stati ritrovati il 17 marzo a Potenza. Intervistato da alcuni quotidiani ammette: "Non ho fiducia nella giustizia"
"Io non credo più nella giustizia. Il nostro è un Paese di pagliacci, di pagliacciate, barzellette". E' lo sfogo amaro di Antonio Claps, il papaà di Elisa, la ragazza sparita il 12 settembre di 17 anni fa e i cui resti sono stati ritrovati il 17 marzo scorso in un sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza.
Claps parla per la prima volta, in una intervista al Corriere della Sera, della vicenda di sua figlia e dell'inchiesta in cui al momento figura come unico indagato Danilo Restivo.
"Se avessero lasciato fare a me, 17 anni fa - dice - la giustizia sarebbe arrivata eccome. Le cose andavano fatte allora, non oggi. Invece tutto ha preso altre strade. E adesso la verità non conta più. Che mi interessa? Lei, Elisa, qua oggi non c'é". E aggiunge: "Io ve lo dico già, non ci andrò ai suoi funerali. Resterò qui, a piangerla da solo".
Antonio Claps affida le stesse parole al Quotidiano della Basilicata. Non ci sarà alle esequie della figlia. E alla cronista che gli chiede se sarà mai possibile arrivare a conoscere la verità, il padre di Elisa risponde: "Assolutamente no. Certe cose dovevano essere fatte al momento giusto. Mi interessava trovare la verità quando Elisa è scomparsa. Questo in cui viviamo oggi è un mondo in cui non c’è più serietà. Per me la giustizia non esiste".
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Antonio Claps affida le stesse parole al Quotidiano della Basilicata. Non ci sarà alle esequie della figlia. E alla cronista che gli chiede se sarà mai possibile arrivare a conoscere la verità, il padre di Elisa risponde: "Assolutamente no. Certe cose dovevano essere fatte al momento giusto. Mi interessava trovare la verità quando Elisa è scomparsa. Questo in cui viviamo oggi è un mondo in cui non c’è più serietà. Per me la giustizia non esiste".
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