Così il figlio dell'ex sindaco di Palermo don Vito, replica ai parlamentari che hanno presentato un'interpellanza urgente al ministro Alfano per sapere se Ciancimino è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa
"Certo che è strano che in un momento così delicato per il paese quasi 60 deputati italiani si preoccupano di sapere, con una interpellanza urgente, se sono indagato per mafia. Si tratta di deputati che proprio pochi giorni fa non erano in aula per discutere della crisi economica internazionale". Così Massimo Ciancimino replica ai 54 deputati della maggioranza, ma anche dell'Udc e del Pd, che hanno presentato una interpellanza urgente al ministro della Giustizia Angelino Alfano per sapere se Massimo Ciancimino è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
"Invece di preoccuparsi dei deputati indagati e condannati, anche per mafia - dice ancora Ciancimino- i politici si rivolgono al Guardasigilli, persona che io stimo, per sapere se sono iscritto nel registro degli indagati". E ancora: "Non so se questa interpellanza debba costituire un 'avvertimento' da parte di quel mondo della politica che ancora oggi additando i 'magistrati talebani' o il 'partito delle toghe rosse' - ha proseguito Ciancimino junior- voglia ostacolare l'accertamento reale di quegli anni tristi. Io ho piena fiducia nella magistratura e nella genuinità delle mie scelte e se questo comporterà l'ennesima inchiesta per mafia, da buon cittadino qualunque, a differenza loro, ne risponderò con la massima trasparenza nelle sedi adeguate".
E aggiunge: "E' strano che si occupino di me in un momento in cui si sta cercando di dare un nome e un volto a personaggi legati al mondo delle istituzioni...".
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"Invece di preoccuparsi dei deputati indagati e condannati, anche per mafia - dice ancora Ciancimino- i politici si rivolgono al Guardasigilli, persona che io stimo, per sapere se sono iscritto nel registro degli indagati". E ancora: "Non so se questa interpellanza debba costituire un 'avvertimento' da parte di quel mondo della politica che ancora oggi additando i 'magistrati talebani' o il 'partito delle toghe rosse' - ha proseguito Ciancimino junior- voglia ostacolare l'accertamento reale di quegli anni tristi. Io ho piena fiducia nella magistratura e nella genuinità delle mie scelte e se questo comporterà l'ennesima inchiesta per mafia, da buon cittadino qualunque, a differenza loro, ne risponderò con la massima trasparenza nelle sedi adeguate".
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