Il ministro in una nota interviene nella vicenda dei presunti fondi in nero per l’acquisto di una casa. “Non sono indagato, pronto a querelare”. E al Pd che chiede di riferire in Parlamento: “Lo farò dopo l’audizione in Procura”. Mozione di sfiducia Idv
Il ministro Claudio Scajola dice di essere vittima di "un processo mediatico" e precisa che parlerà in merito alla vicenda solo dopo la sua audizione alla Procura della Repubblica di Perugia il 14 maggio. Non solo, annuncia anche di aver dato mandato ai suoi legali di intraprendere tutte le iniziative a sua tutela.
In una lunga nota, Scajola interviene così nella vicenda dell'acquisto dell'immobile con vista sul Colosseo, replicando anche alle opposizioni e in particolare alla richiesta di un suo intervento in Parlamento. "Ancora oggi, sui principali quotidiani a tiratura nazionale, sono pubblicati ampi stralci di affermazioni che sarebbero state rese da persone sentite nel corso delle indagini preliminari", scrive Scajola osservando che "è oramai parecchio tempo che ciò avviene con la peculiarità che, ogni giorno, le dichiarazioni riportate sui quotidiani si arricchiscono di nuovi particolari, anche contrastanti con quanto già pubblicato, ed asseritamente riferiti da soggetti ascoltati nell'indagine".
Quindi prosegue affermando che "tutto ciò accade senza che l'Autorità giudiziaria competente sia in grado di arginare questa inarrestabile e illegittima divulgazione di notizie". Alla luce di ciò, "mi trovo, quindi, sottoposto di fatto ad un vero e proprio processo mediatico che si basa su dichiarazioni rese da terzi il cui contenuto mi è ignoto ed in una vicenda nella quale l'unico dato realmente certo è che non sono indagato". E in questa situazione, "nella quale la mia persona è quotidianamente 'infangata', ho dato mandato al mio legale di intraprendere tutte le iniziative che si renderanno necessarie a mia tutela".
Infine, afferma Scajola, "preciso che un mio intervento alle Camere, così come richiesto dai capigruppo del Partito democratico, sarà possibile dopo la mia audizione come persona informata sui fatti, già fissata con la Procura della Repubblica di Perugia".
Se il Pd chiede al ministro di riferire in Parlamento, l'Italia dei Valori ha annunciato che presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dello Sviluppo economico. "Quanto sta emergendo in questi giorni sulle pagine dei quotidiani nazionali sul coinvolgimento del ministro Scajola, in merito all'acquisto di immobili, è di una gravità inaudita. A prescindere dal fatto giudiziario, che va accertato nelle sedi competenti, riteniamo ci sia una grande responsabilità politica" si legge in una nota congiunta del presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e del capogruppo alla Camera, Massimo Donadi.
Anche per l’Udc il ministro dovrebbe far chiarezza. "Se posso dare un consiglio al ministro Scajola credo che andare in Parlamento per un chiarimento sia un fatto doveroso e utile anche a lui, perché su vicende come queste c'è la necessità di una trasparenza anche nel rapporto con l'opinione pubblica", ha dichiarato il leader dell'Udc Pierferdinando Casini.
Al fianco del ministro si schiera compatto tutto l'esecutivo. In sua difesa scende in campo il titolare della Farnesina Franco Frattini che si è detto contrario al "processo" stampa contro Scajola, che ha "la coscienza a posto". E ha aggiunto: "Gli credo senza riserve. Sono contro i processi che si svolgono nei mezzi di informazione e per lo stato di diritto".
E intanto, arriva la smentita anche dell’imprenditore Diego Anemone che replica alle affermazioni rese dall’architetto Zampolini che ha dichiarato di aver portato di persona assegni nello studio di Scajola per l’appartamento con vista Colosseo comprato dal ministro con il sostegno economico del costruttore. "Si tratta di pura fantasia tutti gli addebiti letti sui giornali in questi giorni sono vicende senza il benché minimo riscontro", ha detto l'avvocato Adriana Buscagli, parlando con i giornalisti a margine dell'udienza per il commissariamento delle aziende di Anemone.
Sotto casa del ministro oggi è comparso uno striscione provocatorio: "Cerchi casa? Chiedi a Scajola". L'iniziativa ad opera di alcuni giovani dell'associazione 'Semplicerivoluzione.com'.
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In una lunga nota, Scajola interviene così nella vicenda dell'acquisto dell'immobile con vista sul Colosseo, replicando anche alle opposizioni e in particolare alla richiesta di un suo intervento in Parlamento. "Ancora oggi, sui principali quotidiani a tiratura nazionale, sono pubblicati ampi stralci di affermazioni che sarebbero state rese da persone sentite nel corso delle indagini preliminari", scrive Scajola osservando che "è oramai parecchio tempo che ciò avviene con la peculiarità che, ogni giorno, le dichiarazioni riportate sui quotidiani si arricchiscono di nuovi particolari, anche contrastanti con quanto già pubblicato, ed asseritamente riferiti da soggetti ascoltati nell'indagine".
Quindi prosegue affermando che "tutto ciò accade senza che l'Autorità giudiziaria competente sia in grado di arginare questa inarrestabile e illegittima divulgazione di notizie". Alla luce di ciò, "mi trovo, quindi, sottoposto di fatto ad un vero e proprio processo mediatico che si basa su dichiarazioni rese da terzi il cui contenuto mi è ignoto ed in una vicenda nella quale l'unico dato realmente certo è che non sono indagato". E in questa situazione, "nella quale la mia persona è quotidianamente 'infangata', ho dato mandato al mio legale di intraprendere tutte le iniziative che si renderanno necessarie a mia tutela".
Infine, afferma Scajola, "preciso che un mio intervento alle Camere, così come richiesto dai capigruppo del Partito democratico, sarà possibile dopo la mia audizione come persona informata sui fatti, già fissata con la Procura della Repubblica di Perugia".
Se il Pd chiede al ministro di riferire in Parlamento, l'Italia dei Valori ha annunciato che presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dello Sviluppo economico. "Quanto sta emergendo in questi giorni sulle pagine dei quotidiani nazionali sul coinvolgimento del ministro Scajola, in merito all'acquisto di immobili, è di una gravità inaudita. A prescindere dal fatto giudiziario, che va accertato nelle sedi competenti, riteniamo ci sia una grande responsabilità politica" si legge in una nota congiunta del presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e del capogruppo alla Camera, Massimo Donadi.
Anche per l’Udc il ministro dovrebbe far chiarezza. "Se posso dare un consiglio al ministro Scajola credo che andare in Parlamento per un chiarimento sia un fatto doveroso e utile anche a lui, perché su vicende come queste c'è la necessità di una trasparenza anche nel rapporto con l'opinione pubblica", ha dichiarato il leader dell'Udc Pierferdinando Casini.
Al fianco del ministro si schiera compatto tutto l'esecutivo. In sua difesa scende in campo il titolare della Farnesina Franco Frattini che si è detto contrario al "processo" stampa contro Scajola, che ha "la coscienza a posto". E ha aggiunto: "Gli credo senza riserve. Sono contro i processi che si svolgono nei mezzi di informazione e per lo stato di diritto".
E intanto, arriva la smentita anche dell’imprenditore Diego Anemone che replica alle affermazioni rese dall’architetto Zampolini che ha dichiarato di aver portato di persona assegni nello studio di Scajola per l’appartamento con vista Colosseo comprato dal ministro con il sostegno economico del costruttore. "Si tratta di pura fantasia tutti gli addebiti letti sui giornali in questi giorni sono vicende senza il benché minimo riscontro", ha detto l'avvocato Adriana Buscagli, parlando con i giornalisti a margine dell'udienza per il commissariamento delle aziende di Anemone.
Sotto casa del ministro oggi è comparso uno striscione provocatorio: "Cerchi casa? Chiedi a Scajola". L'iniziativa ad opera di alcuni giovani dell'associazione 'Semplicerivoluzione.com'.
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