Il ministro dello Sviluppo economico replica alle indiscrezioni che parlano di un immobile a lui intestato che sarebbe stato acquistato con i soldi dell’imprenditore Anemone. Ma dall'opposizione arrivano richieste di chiarimenti e dimissioni
Il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola, rispondendo ad articoli su inchieste giudiziarie che citano il suo nome, ha detto oggi di non essere indagato e di non essere intenzionato a lasciarsi "intimidire", dopo che l'opposizione ha chiesto le sue dimissioni. Negli ultimi giorni alcuni quotidiani hanno scritto che il nome di Scajola apparirebbe in intercettazioni agli atti di inchieste giudiziarie. A tema delle intercettazioni ci sarebbe la concessione di mutui per l'acquisto di abitazioni. "Non mi lascio intimidire. Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è addirittura sconvolgente", si legge nella nota diramata dall'ufficio stampa del ministero. Scajola parla ancora di "attacco infondato e senza spiegazione, per una vicenda nella quale non sono indagato". "Per rispetto alla magistratura che sta lavorando, non posso dire nulla sul merito di quanto apparso sui giornali. Resta la grande amarezza per il fatto che si sia arrivati a coinvolgere addirittura i miei figli. La mia coscienza è pulita. Proseguo con la massima serenità il mio lavoro", conclude la nota.
Pur sottolineando "il giusto richiamo al fatto che ancora non esiste nessuna inchiesta che lo riguardi", Andrea Orlando, responsabile giustizia del Partito democratico, ha detto però che ciò non cancella "una domanda: sono vere o no le notizie pubblicate dai giornali che riguardano le modalità di acquisto di un immobile e i rapporti con l'imprenditore Anemone?". "A questa domanda sarebbe importante che dal diretto interessato o dai suoi colleghi di governo e di partito giungesse una parola chiara", ha chiesto Orlando in una nota. Da parte sua il leader dell'Idv Antonio Di Pietro afferma, in una nota, che Scajola dovrebbe "rassegnare immediatamente le dimissioni affinché da una parte possa difendersi nelle sedi competenti e dall'altra possa evitare di mettere in imbarazzo le istituzioni che rappresenta".
Piena solidarietà invece da Silvio Berlusconi che invita il ministro per le Attività produttive a non tirarsi indietro. "Non ti preoccupare, finirà tutto in una bolla di sapone. Le accuse sono inconsistenti", questo è quanto ha affermato il premier al suo ministro secondo quanto riferiscono le stesse fonti
Guarda anche:
Inchiesta G8: "Fondi neri per comprare appartamenti"
Caos nell'inchiesta grandi appalti
Appalti grandi opere, no alla revoca degli arresti
Pur sottolineando "il giusto richiamo al fatto che ancora non esiste nessuna inchiesta che lo riguardi", Andrea Orlando, responsabile giustizia del Partito democratico, ha detto però che ciò non cancella "una domanda: sono vere o no le notizie pubblicate dai giornali che riguardano le modalità di acquisto di un immobile e i rapporti con l'imprenditore Anemone?". "A questa domanda sarebbe importante che dal diretto interessato o dai suoi colleghi di governo e di partito giungesse una parola chiara", ha chiesto Orlando in una nota. Da parte sua il leader dell'Idv Antonio Di Pietro afferma, in una nota, che Scajola dovrebbe "rassegnare immediatamente le dimissioni affinché da una parte possa difendersi nelle sedi competenti e dall'altra possa evitare di mettere in imbarazzo le istituzioni che rappresenta".
Piena solidarietà invece da Silvio Berlusconi che invita il ministro per le Attività produttive a non tirarsi indietro. "Non ti preoccupare, finirà tutto in una bolla di sapone. Le accuse sono inconsistenti", questo è quanto ha affermato il premier al suo ministro secondo quanto riferiscono le stesse fonti
Guarda anche:
Inchiesta G8: "Fondi neri per comprare appartamenti"
Caos nell'inchiesta grandi appalti
Appalti grandi opere, no alla revoca degli arresti