Ru486, quando a parlarne sul web sono soprattutto gli uomini
CronacaSu Facebook i gruppi più numerosi sulla pillola abortiva sono stati creati da utenti maschi. Divise le donne. Alcune, come Antonia, ringraziano per il sostegno. Altre consigliano di tacere: "Parlano di quello che non conoscono"
di Valeria Valeriano
“Ognuno è libero di avere idee differenti. Gli uomini, però, dovrebbero tacere. Vorrei che una gravidanza potesse capitare a loro, così ci penserebbero meglio prima di parlare”. È l’opinione della paziente zero della Ru486, la prima donna in Italia ad assumere la pillola dopo il via ufficiale.
Che siate d'accordo o meno, a discutere di aborto, spesso, sono soprattutto gli uomini. Anche sul web. Non solo elettori del Pdl divisi tra favorevoli e contrari. Basta inserire “Ru486” in un qualsiasi motore di ricerca per avere pagine e pagine di discussioni e pareri di genere maschile. Non fa eccezione Facebook. Anzi, i gruppi più numerosi che trattano il tema della pillola abortiva sono stati fondati da uomini. “Sì alla pillola Ru486 (aborto non chirurgico)” conta più di 9.000 membri. Molti, i più attivi, sono utenti maschi. “Mi colpisce e incuriosisce il fatto che il fondatore di questo gruppo sia un uomo – scrive Giada aprendo una discussione –. Perdonami, ma da persona che una cosa del genere l’ha passata so che un uomo non ha alcuna idea di che cosa significhi un aborto”. "Sto studiando per diventare medico", le risponde Luca, il creatore della pagina. “Una persona non si può interessare a qualcosa anche se non lo riguarda direttamente?”, aggiunge Roberto. E via ad un confronto a suon di post.
Per l’interruzione di gravidanza col metodo farmacologico sono nati, da menti maschili, anche “Ru486: La pillola abortiva: per uno stato democratico e laico!”, circa 1.600 membri, e “A favore della Ru486 in Italia”, con più di 2.000 iscritti. “Donne, difendete i vostri diritti”, incita Giuseppe nel secondo gruppo. “È arrivato il momento di farvi sentire”, continua Christian. “Gli uomini di solito sostengono il diritto di abortire delle donne per poter scopare liberamente senza impegno”, sostiene Sergio nel più numeroso gruppo contro la Ru486. Conta più di 4.000 iscritti. L’ha creato un uomo. Così come “Io sono contro la pillola abortiva Ru486”, 2.300 membri, e “No alla Ru486”, poco più di mille.
Gestita da una donna ma frequentata da ragazzi e signori pure la pagina “Sono a favore della Ru486”. I fan sono quasi 10.000. “Molti uomini iscritti? Si ritengano contente le donne pronte a concedersi”, scrive Ruggiero. Dibattito acceso anche su “Giù le mani dalla Ru486!”, più di 6.000 iscritti. Pure questa creata da una donna. Almeno così pare leggendo la descrizione: “Chiesa, Uomini, Politici…tutti si credono in diritto di decidere sulla sorte di noi donne. I primi non dovrebbero nemmeno fare sesso, i secondi nemmeno hanno il problema del parto, i terzi…lasciamo stare”. Le signore sono divise se accettare o meno l’intromissione dei maschi in una “questione così femminile”. Alcune la pensano come Antonia. “Ringrazio tutti gli uomini che parlano di aborto e che ci sostengono. Anche se è difficile da capire per un uomo, grazie”, scrive. A lei risponde Marta: “Gli uomini che parlano dell’interruzione di gravidanza sono come quei preti che danno consigli sulla vita sessuale delle persone. Parlano di quello che non conoscono”.
“Ognuno è libero di avere idee differenti. Gli uomini, però, dovrebbero tacere. Vorrei che una gravidanza potesse capitare a loro, così ci penserebbero meglio prima di parlare”. È l’opinione della paziente zero della Ru486, la prima donna in Italia ad assumere la pillola dopo il via ufficiale.
Che siate d'accordo o meno, a discutere di aborto, spesso, sono soprattutto gli uomini. Anche sul web. Non solo elettori del Pdl divisi tra favorevoli e contrari. Basta inserire “Ru486” in un qualsiasi motore di ricerca per avere pagine e pagine di discussioni e pareri di genere maschile. Non fa eccezione Facebook. Anzi, i gruppi più numerosi che trattano il tema della pillola abortiva sono stati fondati da uomini. “Sì alla pillola Ru486 (aborto non chirurgico)” conta più di 9.000 membri. Molti, i più attivi, sono utenti maschi. “Mi colpisce e incuriosisce il fatto che il fondatore di questo gruppo sia un uomo – scrive Giada aprendo una discussione –. Perdonami, ma da persona che una cosa del genere l’ha passata so che un uomo non ha alcuna idea di che cosa significhi un aborto”. "Sto studiando per diventare medico", le risponde Luca, il creatore della pagina. “Una persona non si può interessare a qualcosa anche se non lo riguarda direttamente?”, aggiunge Roberto. E via ad un confronto a suon di post.
Per l’interruzione di gravidanza col metodo farmacologico sono nati, da menti maschili, anche “Ru486: La pillola abortiva: per uno stato democratico e laico!”, circa 1.600 membri, e “A favore della Ru486 in Italia”, con più di 2.000 iscritti. “Donne, difendete i vostri diritti”, incita Giuseppe nel secondo gruppo. “È arrivato il momento di farvi sentire”, continua Christian. “Gli uomini di solito sostengono il diritto di abortire delle donne per poter scopare liberamente senza impegno”, sostiene Sergio nel più numeroso gruppo contro la Ru486. Conta più di 4.000 iscritti. L’ha creato un uomo. Così come “Io sono contro la pillola abortiva Ru486”, 2.300 membri, e “No alla Ru486”, poco più di mille.
Gestita da una donna ma frequentata da ragazzi e signori pure la pagina “Sono a favore della Ru486”. I fan sono quasi 10.000. “Molti uomini iscritti? Si ritengano contente le donne pronte a concedersi”, scrive Ruggiero. Dibattito acceso anche su “Giù le mani dalla Ru486!”, più di 6.000 iscritti. Pure questa creata da una donna. Almeno così pare leggendo la descrizione: “Chiesa, Uomini, Politici…tutti si credono in diritto di decidere sulla sorte di noi donne. I primi non dovrebbero nemmeno fare sesso, i secondi nemmeno hanno il problema del parto, i terzi…lasciamo stare”. Le signore sono divise se accettare o meno l’intromissione dei maschi in una “questione così femminile”. Alcune la pensano come Antonia. “Ringrazio tutti gli uomini che parlano di aborto e che ci sostengono. Anche se è difficile da capire per un uomo, grazie”, scrive. A lei risponde Marta: “Gli uomini che parlano dell’interruzione di gravidanza sono come quei preti che danno consigli sulla vita sessuale delle persone. Parlano di quello che non conoscono”.