L'Aquila un anno dopo, le carriole tornano cariche di uova

Cronaca
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I volontari che da diverse domeniche consecutive “invadono” il centro del capoluogo abruzzese per rimuovere le macerie, sono tornati per festeggiare la Pasqua. Intanto su Facebook il gruppo “una candela per l’Aquila” supera le 16mila adesioni


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Sono tornate nel centro de L'Aquila le carriole - per la sesta domenica consecutiva -, ma oggi, invece delle macerie lasciate dal terremoto, sono piene di colombe, uova, pizze pasquali, salami, frittate e carciofi. Nessuno è al lavoro nel giorno di Pasqua: i cittadini che si sono dati appuntamento  sotto al tendone bianco di piazza Duomo, eletto a sede del presidio permanente, lo hanno fatto per consumare insieme una colazione tradizionale, trasformando una consuetudine familiare in un evento di massa.

"Era importante tornare in piazza - commenta Giusi Pitari, tra i promotori della mobilitazione - per dire al resto d'Italia che il movimento va avanti, anche dopo la tornata elettorale. Naturalmente i toni di questi giorni saranno dimessi, in quanto la città si avvicina all'anniversario del sisma".

Intanto gli aderenti da tutta Italia al gruppo di Facebook "Una candela per l'Aquila" hanno raggiunto quota 16.500. A tutti gli italiani è stato rivolto l'invito ad accendere una candela, un lume, a lasciare accesa la luce di una stanza della propria abitazione, la sera e la notte tra il 5 e il 6 aprile, in ricordo delle vittime del terremoto aquilano e come segno di ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per soccorrere e sostenere i bisogni dei terremotati.

A L'Aquila l'appuntamento è nei pressi della Fontana Luminosa alle ore 22.30 per chi vuole unirsi con una candela, un cero, una torcia, una luce, alle migliaia di persone che parteciperanno alla "Notte della Memoria" in ricordo delle vittime del terremoto.

"Una candela per L'Aquila" - spiega una nota - "vuole integrarsi nel programma “ufficiale” delle celebrazioni, ma le migliaia di adesioni pervenute e le annunciate  presenze all'incontro delle ore 22,30  non possono essere ignorate".

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