Da Omnitel a profeta della fibra ottica in Italia: la biografia dell'uomo di cui la Dda di Roma ha chiesto l'arresto
E' sull'onda della bolla di internet, alla fine degli Anni '90, che l'ingegnere Silvio Scaglia - classe 1958 - fa il grande passo. Il suo sogno è dotare l'Italia di una rete di telecomunicazioni d'avanguardia, con una ragnatela di cavi a fibra ottica in grado di permettere la navigazione superveloce su internet e far passare persino la tv attraverso un filo. Il business è la rete e per questo il "mago", come lo chiamano in Omnitel dove è stato amministratore delegato, mette su Fastweb. "Ci ho investito tutti i miei soldi, fino all'ultimo centesimo", racconta nel 1999 quando presenta la sua creatura.
Tramite la controllante eBiscom, fondata con il finanziere e amico Francesco Micheli, il mago diventa una figura di primo piano delle telecomunicazioni. Il suo gruppo inizia a scavare nelle principali città italiane per far passare i suoi cavi, ha partecipazioni all'estero e si impegna nell'editoria online. Il crollo dei titoli tecnologici gli mette però i bastoni fra le ruote. Scaglia mette in ombra il progetto ambizioso della fibra ottica e lavora per riportare a posto i conti. Poi, inizia a ritirarsi da Fastweb, fino a quando, nel 2007, vende anche l'ultimo pezzo della sua partecipazione agli svizzeri di Swisscom. Un'operazione che gli frutta parecchio, tanto che la rivista Forbes lo indica come il tredicesimo più ricco d'Italia con un patrimonio stimato in 1,2 miliardi di euro. Una parte di questi soldi, Scaglia li ha utilizzati per fondare la web tv Babelgum, ma il mago - che ha lasciato l'incarico di amministratore delegato di Fastweb - nell'azienda ha lasciato un piede, sedendo ancora nel cda della compagnia.
Tramite la controllante eBiscom, fondata con il finanziere e amico Francesco Micheli, il mago diventa una figura di primo piano delle telecomunicazioni. Il suo gruppo inizia a scavare nelle principali città italiane per far passare i suoi cavi, ha partecipazioni all'estero e si impegna nell'editoria online. Il crollo dei titoli tecnologici gli mette però i bastoni fra le ruote. Scaglia mette in ombra il progetto ambizioso della fibra ottica e lavora per riportare a posto i conti. Poi, inizia a ritirarsi da Fastweb, fino a quando, nel 2007, vende anche l'ultimo pezzo della sua partecipazione agli svizzeri di Swisscom. Un'operazione che gli frutta parecchio, tanto che la rivista Forbes lo indica come il tredicesimo più ricco d'Italia con un patrimonio stimato in 1,2 miliardi di euro. Una parte di questi soldi, Scaglia li ha utilizzati per fondare la web tv Babelgum, ma il mago - che ha lasciato l'incarico di amministratore delegato di Fastweb - nell'azienda ha lasciato un piede, sedendo ancora nel cda della compagnia.