Così il 42enne che ha aggredito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha motivato il suo gesto durante l’interrogatorio. Nella sua borsa gli agenti hanno trovato anche uno spuntone di plexiglas di circa 20 centimetri
BERLUSCONI AGGREDITO: L'ALBUM FOTOGRAFICO
Forte avversione per la politica portata avanti da Silvio Berlusconi: così Massimo Tartaglia ha motivato al procuratore aggiunto Armando Spataro l'aggressione compiuta a Milano nei confronti del premier intorno alle 18:30 di domenica 13 dicembre. Nell'ora e mezza circa di interrogatorio tenutosi negli uffici della Digos di Milano subito dopo l’incidente il 42enne milanese, da poco reduce da un esaurimento nervoso per il quale quotidianamente assume psicofarmaci, ha fornito la sua versione dei fatti spiegando di essersi diretto in piazza del Duomo dopo che gli era "saltato" l'appuntamento che aveva con un'amica. Un racconto, quello di Tartaglia, giudicato tutto sommato "coerente nonostante sia chiaramente frutto di una persona disturbata".
Gli agenti gli hanno trovato in una piccola borsa uno spuntone di plexiglas lungo venti centimetri, un grosso accendino da tavolo, un crocefisso di trenta centimetri e un soprammobile di quarzo del peso di diversi etti. All'uomo che ha aggredito il premier Silvio Berlusconi è stata contestata anche la premeditazione perché alcuni di questi oggetti, l'accendino e lo spuntone, erano stati da lui prelevati da casa e portati al comizio.
Guarda anche:
Il papà di Massimo Tartaglia: non so cosa sia scattato
Berlusconi colpito: le nuove immagini
Berlusconi resta in ospedale
Maroni: premier ha rischiato di essere ucciso
Berlusconi e Tartaglia: su Facebook senza freni
Forte avversione per la politica portata avanti da Silvio Berlusconi: così Massimo Tartaglia ha motivato al procuratore aggiunto Armando Spataro l'aggressione compiuta a Milano nei confronti del premier intorno alle 18:30 di domenica 13 dicembre. Nell'ora e mezza circa di interrogatorio tenutosi negli uffici della Digos di Milano subito dopo l’incidente il 42enne milanese, da poco reduce da un esaurimento nervoso per il quale quotidianamente assume psicofarmaci, ha fornito la sua versione dei fatti spiegando di essersi diretto in piazza del Duomo dopo che gli era "saltato" l'appuntamento che aveva con un'amica. Un racconto, quello di Tartaglia, giudicato tutto sommato "coerente nonostante sia chiaramente frutto di una persona disturbata".
Gli agenti gli hanno trovato in una piccola borsa uno spuntone di plexiglas lungo venti centimetri, un grosso accendino da tavolo, un crocefisso di trenta centimetri e un soprammobile di quarzo del peso di diversi etti. All'uomo che ha aggredito il premier Silvio Berlusconi è stata contestata anche la premeditazione perché alcuni di questi oggetti, l'accendino e lo spuntone, erano stati da lui prelevati da casa e portati al comizio.
Guarda anche:
Il papà di Massimo Tartaglia: non so cosa sia scattato
Berlusconi colpito: le nuove immagini
Berlusconi resta in ospedale
Maroni: premier ha rischiato di essere ucciso
Berlusconi e Tartaglia: su Facebook senza freni