Berlusconi e Tartaglia: su Facebook senza freni

Cronaca
Molti i gruppi su Facebook a favore di Massimo Tartaglia
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Sul social network decine di migliaia di fan per i gruppi che commentano l'aggressione al premier. Tra fotomontaggi e sfottò, però, i toni si surriscaldano e non manca chi, nel presunto anonimato della rete, lancia provocazioni deliranti

Il gruppo a sostegno di Massimo Tartaglia ha superato in poco più di dodici ore oltre 60mila iscritti e non sembra volersi fermare. E questo è solo il più seguito tra i tanti gruppi nati a favore dell'aggressore, ognuno con diverse centinaia di iscritti. Il clima di scontro che si respira nel paese sembra ripercuotersi in rete dove, nella velocità della digitazione i freni inibitori sembrano scioglersi e molti si sentono autorizzati a commenti e post paricolarmente feroci, gettando benzina sul fuoco di una discussione telematica che non ne ha certo bisogno per esplodere ulteriormente.

Nella sezione delle immagini, per esempio, si postano immagini particolarmente violente. Si passa  da un Berlusconi che si punta una pistola alla tempia con la scritta just Do It,  alle fotografie di Piazzale Loreto, fino al fotomontaggio con un presidente del consiglio insanguinato e la scritta I Have a Dream. Certo, non tutti gli iscritti al gruppo sono sostenitori dell'aggressore, anzi. Molti infatti si iscrivono per avere la possibilità di criticare l'esistenza del gruppo. Nella pagina delle discussioni, per esempio, c'è Giorgia che scrive "Fate schifo (...) non c'è differenza tra un attacco razzista o omofobico e questo", subito rintuzzata però da Gabriele che afferma "Fiero di fare schifo". In un altro thread Daniele sostiene, a proposito dell'esistenza del gruppo "Stiamo assistendo a un'ignoranza e a una stupidità che supera ogni limite, al di là delle idee politiche", ma gli risponde Fabrizio "dobbiamo vergognarci noi, oppure voi che ancora state dietro a quel mafioso che in questo suo governo non ha fatto altro che pararsi il culo per i suoi fatti personali, che invece di governare si fa di coca o va a puttane e che sta aiutando i suoi amici mafiosi?". Ma l'area discussioni è in continuo fermento, nuovi thread vengono aperti e le due parti ripercuotono lo scontro da post a post.

Molti anche i gruppi contro l'aggressore: da un moderato Vergogna per Massimo Tartaglia fino ad un più estremo Uccidiamo Massimo Tartaglia (anche se il fondatore del gruppo ci tiene a precisare che "Il termine uccidiamo è da concepire come un condanniamo collettivamente"). Nella sezione immagini appare una fotografia di una sedia elettrica, ma l'utente Gino si oppone "troppo comodo.......
perke' la sedia.... io ho qualcosa di piu' virile ed efficace...per Massimo...!!!!!!!!!!".  Nei commenti si scontrano con violenza i sostenitori di entrambe le parti. Michele scrive "Massimo Tartaglia deve essere ucciso come i terroristi della Bader Meinhof trent'anni fa, tutto il mondo deve vedere come finiscono i nemici della democrazia!", Deborah dice "interniamo questi pazzi ...che vogliono vivere come in albania romania...ma facciamo crescere questo paese...grande berlusconi...".
Le risponde Matteo giustificando Tartaglia "io non conosco la condizione di questo tizio. So solo che se avessi perso casa o lavoro a causa di quel cretino e dovessi sfamare una famiglia (come è successo a molta, troppa gente) ci farei piu di un semplice pensiero.", mentre Paolo è più lapidario " Vi rode che finalmente hanno spaccato il muso al vostro padrone, eh'? MA QUANTO VI RODE......."

Nessuno di questi gruppi però raccoglie più che qualche centinaio di seguaci tranne, Sosteniamo SILVIO BERLUSCONI contro i FAN di massimo tartaglia, che può contare su oltre 350mila iscritti. La presenza però di alcuni link pubblicitari tra i nomi dei fondatori fa sorgere il sospetto che in questo caso sia qualcuno che si sta approffidanto della situazione per raccogliere persone attorno a un gruppo già esistente a cui è stato cambiato nome.

Anche su Twitter i commenti si susseguono, pochissimi in italiano, quasi tutti provenienti  dall'estero. Un utente tedesco scrive "Berlusconi colpito con un modellino del Duomo di Milano? Chi sa come è fatto il Duomo sa quanto può far male". Ma la maggior parte degli utenti in lingua inglese non riesce a trattenersi dalle battuti salaci e dalle prese in giro: FirstPoint si chiede se Berlusconi continuerà ad avere successo con le donne, mentre il tedesco Hanuman scrive: "in quanto cattolico sono contrario all'attacco a Berlusconi. L'attenatore non avrebbe dovuto infangare l'immagine del Duomo, il Colosseo sarebbe andato benissimo."

L'eco di quello che succede su in rete non lascia indifferente il mondo della politica. Uno dei primi a biasimare il tam tam telematico è Roberto Formigoni, poche ore dopo l'aggressione di Piazza del Duomo, mentre molti altri esponenti del PDL chiedono l'oscuramento di quelle pagine, dimenticando forse che per la pagina Uccidiamo Silvio Berlusconi Facebook decise di non voler intervenire (furono i creatori a cambiarli nome).

Ma in mezzo a tutto il rumore c'è anche chi trova lo spazio per buttarla a ridere. Sempre su Facebook è stato creato il gruppo che solidarizza con la miniatura utlizzata per colpire Silvio Berlusconi. "Tutti a solidarizzare con Berlusconi o Tartaglia, ma nessuno con la statuina che ha colpito il presidente del consiglio e che non c'entrava niente.", scrivono i creatori del gruppo. Per ora si contano solo 23 iscritti; forse urlarsi adosso attira più utenti che la voglia di sdrammatizzare.


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