Il sangue del patrono era già liquefatto quando il cardinale Crescenzio Sepe ha preso la teca dal reliquiario. "L'ampolla può essere baciata - ha ribadito il cardinale - con le dovute precauzioni igieniche"
Alle 9.56 si è rinnovato, nella cattedrale di Napoli, il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro. Nell'ampolla tenuta in mano dall'arcivescovo della città, cardinale Crescenzio Sepe, il sangue si è sciolto come accade ogni anno nel giorno della celebrazione della festività del santo patrono campano. "Il giro di catene più arrogante - sottolinea l'arcivescovo di Napoli nell'omelia per la festività di San Gennaro - è quello con cui la criminalità, organizzata o no, costituita in sistema o in vecchi e nuove aggregazioni camorristiche tenta di strangolare ogni sussulto di coraggio e di sporcare di paura anche i giorni della speranza".