L'Aquila: mancano gli alloggi per gli studenti
CronacaA pochi giorni dall’inizio dell’anno accademico migliaia di universitari fuori sede sono ancora alla ricerca di una residenza. Il sindacato chiede un finanziamento straordinario e nuovi posti letto per evitare l’esodo degli iscritti
Abruzzo, cinque mesi dopo: guarda tutte le foto
Meno ottomila: a tanto ammonta il deficit che l’università dell’Aquila dovrà tentare di colmare prima dell’inizio del prossimo anno accademico, previsto per il primo ottobre. Il passivo, però, non ha nulla che fare con la contabilità dell’ateneo. L’emergenza post-terremoto, stavolta, riguarda le residenze degli oltre 10 mila studenti fuori sede, gran parte dei quali è ancora alla ricerca di un alloggio.
“Sono stati dati a disposizione 1000 posti letto nei paesi vicini a L'Aquila, ma noi fuorisede siamo 13mila! - raccontava qualche settimana fa Mary sul sito di studenti.it - I paesi limitrofi non sono grossi paesi e penso siano casette anche di parecchi anni fa. Speriamo veramente che andranno per il meglio le cose perché noi studenti abbiamo pagato già un prezzo altissimo in questo tragico evento”. (Guarda anche Osservatorio Abruzzo di TG24: 27mila studenti in difficoltà. La puntata del 5 giugno).
“È una situazione di difficoltà che già da tempo abbiamo denunciato" dice Michele Di Biase dell’Unione degli universitari aquilani. "Secondo un nostro sondaggio, senza la certezza di un alloggio, si iscriverebbe al prossimo anno accademico solo la metà degli studenti. Per questo, da mesi, abbiamo tentato di trovare una soluzione, chiedendo invano alle istituzioni altri edifici da destinare a chi frequenterà i corsi”.
Gli effetti di un eventuale esodo universitario aquilano non sarebbero solo legati ad un inevitabile deficit culturale. Un'indagine del Centro regionale di studi e ricerche economico sociali stimava infatti che il giro d'affari annuo degli studenti fuori sede si attesterebbe tra i 135 e i 150 milioni di euro l'anno. Un flusso di denaro che la carenza di alloggi potrebbe mettere a rischio.
"E' un probelma cui è difficile far fronte in tempi brevissimi" spiega l’assessore regionale all’istruzione Paolo Gatti. "La struttura pubblica che prenderà il posto della casa dello studente, grazie al finanziamento della regione Lombardia, sarà pronta in tempi record ai primi di novembre e sarà in grado di ospitare tra i centocinquanta e i duecento studenti. Quanto agli alloggi privati per gli iscritti che non sono residenti all’Aquila, so per certo che l’università, nella sua autonomia, sta ricercando la collaborazione di fondazioni specializzate nella raccolta di fondi privati. Si pensa a un progetto di campus, ma è inevitabile che ci vorrà del tempo”.
“Il nostro è solo un ruolo di supplenza di un compito che spetterebbe alla Regione e all’azienda regionale per i diritti allo studio universitario" dice il rettore dell’ateneo aquilano, Ferdinando di Orio. "E, se devo essere sincero, non vediamo un grosso sforzo in questa direzione, anche perché ci rendiamo conto che al momento questo è solo uno dei tanti problemi della regione. La soluzione migliore sarebbe quella di alloggiare parte degli studenti fuori sede nella scuola degli allievi della Guardia di Finanza. Finora, però, non c’è stato niente da fare”.
Stessa richiesta arriva dal sindacato universitario che chiede inoltre “un finanziamento straordinario e urgente di 4 milioni di euro destinati a L'Aquila per borse di studio e ripristino dei servizi alla generalità degli studenti”.
Da diverse settimane la protezione civile dell’università aquilana ha poi allestito un servizio di foresteria ma, secondo il responsabile del centro Elio Ursini, “le tende utillizzate per l'accoglienza possono servire solo nei mesi estivi e per brevi o brevissimi pernottamenti. Sul sito dell’ateneo abbiamo allora deciso di attivare una bacheca virtuale in modo da incrociare più facilmente domande ed offerte”.
Il dato è significativo: sull'albo virtuale dell'università gli annunci di affitti sono infatti poco più di cinquanta; le richieste di studenti che cercano casa superano di gran lunga quota trecento.
Fotogallery e testi a cura di: Filippo Maria Battaglia, Pamela Foti, Chiara Ribichini e Massimo Vallorani
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“Sono stati dati a disposizione 1000 posti letto nei paesi vicini a L'Aquila, ma noi fuorisede siamo 13mila! - raccontava qualche settimana fa Mary sul sito di studenti.it - I paesi limitrofi non sono grossi paesi e penso siano casette anche di parecchi anni fa. Speriamo veramente che andranno per il meglio le cose perché noi studenti abbiamo pagato già un prezzo altissimo in questo tragico evento”. (Guarda anche Osservatorio Abruzzo di TG24: 27mila studenti in difficoltà. La puntata del 5 giugno).
“È una situazione di difficoltà che già da tempo abbiamo denunciato" dice Michele Di Biase dell’Unione degli universitari aquilani. "Secondo un nostro sondaggio, senza la certezza di un alloggio, si iscriverebbe al prossimo anno accademico solo la metà degli studenti. Per questo, da mesi, abbiamo tentato di trovare una soluzione, chiedendo invano alle istituzioni altri edifici da destinare a chi frequenterà i corsi”.
Gli effetti di un eventuale esodo universitario aquilano non sarebbero solo legati ad un inevitabile deficit culturale. Un'indagine del Centro regionale di studi e ricerche economico sociali stimava infatti che il giro d'affari annuo degli studenti fuori sede si attesterebbe tra i 135 e i 150 milioni di euro l'anno. Un flusso di denaro che la carenza di alloggi potrebbe mettere a rischio.
"E' un probelma cui è difficile far fronte in tempi brevissimi" spiega l’assessore regionale all’istruzione Paolo Gatti. "La struttura pubblica che prenderà il posto della casa dello studente, grazie al finanziamento della regione Lombardia, sarà pronta in tempi record ai primi di novembre e sarà in grado di ospitare tra i centocinquanta e i duecento studenti. Quanto agli alloggi privati per gli iscritti che non sono residenti all’Aquila, so per certo che l’università, nella sua autonomia, sta ricercando la collaborazione di fondazioni specializzate nella raccolta di fondi privati. Si pensa a un progetto di campus, ma è inevitabile che ci vorrà del tempo”.
“Il nostro è solo un ruolo di supplenza di un compito che spetterebbe alla Regione e all’azienda regionale per i diritti allo studio universitario" dice il rettore dell’ateneo aquilano, Ferdinando di Orio. "E, se devo essere sincero, non vediamo un grosso sforzo in questa direzione, anche perché ci rendiamo conto che al momento questo è solo uno dei tanti problemi della regione. La soluzione migliore sarebbe quella di alloggiare parte degli studenti fuori sede nella scuola degli allievi della Guardia di Finanza. Finora, però, non c’è stato niente da fare”.
Stessa richiesta arriva dal sindacato universitario che chiede inoltre “un finanziamento straordinario e urgente di 4 milioni di euro destinati a L'Aquila per borse di studio e ripristino dei servizi alla generalità degli studenti”.
Da diverse settimane la protezione civile dell’università aquilana ha poi allestito un servizio di foresteria ma, secondo il responsabile del centro Elio Ursini, “le tende utillizzate per l'accoglienza possono servire solo nei mesi estivi e per brevi o brevissimi pernottamenti. Sul sito dell’ateneo abbiamo allora deciso di attivare una bacheca virtuale in modo da incrociare più facilmente domande ed offerte”.
Il dato è significativo: sull'albo virtuale dell'università gli annunci di affitti sono infatti poco più di cinquanta; le richieste di studenti che cercano casa superano di gran lunga quota trecento.
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