Il ministro contestato durante la cerimonia di commemorazione. Il messaggio di Napolitano: "Stagione di folle violenza". Fini: "Accertare la verità". Polemiche sulle pensioni ai superstiti e ai familiari delle vittime
L'orologio della stazione di Bologna si è fermato alle 10,25. E' a quell'ora del 2 agosto del 1980 che l'onda d'urto causata da 23 chili di esplosivo blocca le lancette. La detonazione squarcia la sala d'aspetto, il ristorante e gli uffici adiacenti. Un boato in un caldo sabato d'estate che ferma il tempo per pochi, interminabili, istanti. Ottantacinque morti e 200 feriti per una vicenda ancora piena di misteri.
Oggi fischi e contestazioni durante la cerimonia di commemorazione al ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi. Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio di "vicinanza e solidarietà", con cui esorta a continuare "una riflessione collettiva" su quella "stagione di folle violenza terroristica". Anche il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha inviato un messaggio di solidarietà al sindaco di Bologna e ai familiari delle vittime della strage: "A tanti anni distanza, ritengo sia dovere assoluto delle Istituzioni accertare la verità in tutti i suoi aspetti ricostruendo nella sua completezza i contorni di quell'oscura e torbida azione destabilizzatrice che si abbatté su Bologna e sull'Italia producendo tanti lutti e tante immani sofferenze".
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