Le delegazioni e la stampa vanno via, le tendopoli tornano alla realtà. Dopo il vertice mondiale l'Abruzzo chiede di non essere dimenticato
Le delegazioni e la stampa vanno via, le tendopoli restano. E con esse i problemi di una vita che ha solo l'apparenza della normalità. Dopo il G8 L'Aquila chiede di non essere dimenticata. Aspetta le case di legno, quelle che dovrebbero essere consegnate a settembre. "È il momento di unirsi tutti e rimboccarsi le maniche - spiega il sindaco Cialente - Non lasciamo che la città venga ricostruita da chi non è aquilano".