Respinto ricorso presentato dalla Corte d'appello di Milano che se accolto avrebbe consentito grazie all'aggravante del futile motivo di aumentare la pena a un extracomunitario condannato per avere ucciso a coltellate la fidanzata italiana
Da sempre terreno scivoloso delle sedute processuali, il concetto di gelosia e il suo peso nel determinare la condanna viene fissato una volta per tutte da una sentenza della Cassazione destinata a far discutere. Confermando, infatti, la condanna a 14 anni di un extracomunitario che aveva ucciso a coltellate la fidanzata italiana, i giudici della prima sezione penale respingono il ricorso presentato dalla Corte d'appello di Milano. Un ricorso che invece, se accolto, avrebbe consentito di aumentare la pena al giovane grazie all'aggravante del "futile motivo", la gelosia appunto,