Freddo, vento, neve in città. Che inverno ci aspetta?

Cronaca
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Dopo alluvioni, trombe d’aria e mareggiate sono arrivati il gelo e i primi fiocchi di neve. Claudia Adamo, meteorologo di SKY METEO24, analizza le recenti ondate di maltempo, con qualche anticipazione sulla stagione fredda alle porte

Neve a Milano, Torino e Venezia, nubifragi a Roma e Napoli, trombe d’aria, mareggiata record a Genova. E ancora: autostrade bloccate, collegamenti marittimi sospesi, traffico aereo e ferroviario in tilt, alberi caduti, danni ad abitazioni e strade. Le cronache dell’ultimo periodo parlano di violente ondate di maltempo, di allerta meteo e di un freddo eccezionale. Cosa sta succedendo? L’inverno è arrivato in anticipo? Ne abbiamo parlato con Claudia Adamo, meteorologo di SKY METEO24.

Cala il freddo ma non il maltempo, che giorni ci aspettano?

Situazioni diverse sulla nostra Penisola: mentre al Nord tornerà a splendere il sole (ma con diffuse gelate notturne) al Sud e su parte del Centro avremo ancora instabilità, con nubi sparse e nevicate sull’Appennino già dai 600 metri di quota.

Neve anche in pianura a novembre . E’ un fenomeno anomalo?

Non anomalo ma piuttosto raro in città come Venezia, che è sulla costa. Si è trattato comunque di una rapida “spolverata”. Nelle zone interne sia del Nord che del Centro le nevicate in questo periodo sono invece frequenti. Più lontane dalle medie climatiche erano piuttosto le temperature sui 20 gradi della prima parte di questo mese.

Che inverno si preannuncia?
Un inverno che si apre con tutte le montagne innevate… e non è poco vista la mancanza di neve sulle vette negli ultimi anni. Ricordiamo che la pioggia o la neve sono assolutamente necessarie alla nostra agricoltura, alle nostre riserve idriche e anche a “ripulire” l’atmosfera delle nostre città.

L’alluvione a Cagliari, i nubifragi a Roma e a Napoli. Cosa sta succedendo? Stiamo andando verso un clima tropicale?
Effettivamente sulla nostra penisola stiamo assistendo ad un’intensificazione di quel fenomeno chiamato “flash flood” (alluvione lampo). In altre parole ci sono meno giorni di piogge, ma sono più frequenti le precipitazioni di forte intensità. E quando, dopo mesi di siccità, piogge intense cadono su terreni aridi si contano numerosi danni.


Numerose anche le trombe d’aria che hanno colpito diverse città, come Fiumicino o Agrigento. Come si verificano? Si tratta di eventi imprevedibili? 

Le trombe d’aria si formano tra la nube e la terra; sono fenomeni violenti e per originarsi hanno bisogno di nubi cariche di energia (i cumulonembi). Non si possono prevedere con dettaglio temporale e spaziale, ma quando c’è un’allerta meteo per venti forti e mareggiate aumenta la probabilità di tromba d’aria. C’è però un altro fenomeno simile e molto meno prevedibile: la tromba marina. Quest’ultima non ha bisogno di grandi nubi per originarsi e prende la sua energia dal mare.

Cosa fare per difendersi dal freddo?
A parte bere molta acqua e usare dei guanti caldi, la cosa più importante da fare è informarsi. Sapere quando è meglio non uscire di casa e/o che equipaggiamento usare. Non solo per coprirsi bene, ma anche per viaggiare in auto (magari con le catene a bordo) o in moto.

C’è una cosa, però, che sembra diventare sempre più rara: la nebbia. Come si spiega?

La nebbia è la formazione della nube al suolo. Ci vogliono condizioni specifiche perché si formi tra cui, ad esempio, temperature tali da avere condensazione, particolari contenuti di umidità nell’aria e calma di vento. Se manca una sola di queste condizioni non si forma la nebbia. C’è da considerare che le città sono aree di calore e si stanno estendendo sempre di più; di conseguenza crescono, anche se di poco, le temperature, abbiamo meno piogge e quindi meno umidità e un po’ meno nebbie. Comunque nei prossimi giorni rivedremo la nebbia al Nord.

Quali sono i rischi degli sbalzi di temperatura?
I rischi per la salute sono tanti, dal raffreddore a malattie molto più serie. Temperature in picchiata in pochi giorni creano problemi non solo agli esseri umani, ma anche alle piante e all’agricoltura. Le gelate improvvise sono dannosissime.

Quali sono le zone d’Italia più a rischio di alluvioni?

Per la conformazione orografica dell’Italia le regioni più a rischio sono la Liguria, la Sardegna e la zona tra Calabria, Basilicata e Campania.

Qualche consiglio agli automobilisti in caso di neve e pioggia
Ricordiamo che la maggior parte delle vittime del maltempo è rappresentata da automobilisti che vengono travolti dai torrenti in piena che straripano, da ondate di fango e da frane. La piogge alluvionali e le raffiche di vento portano il crollo dei ponti o la caduta di alberi, come successo di recente. Il consiglio è ancora una volta quello di “informarsi” per evitare di mettersi alla guida con condizioni avverse o incerte. Gli incidenti possono accadere ma, ascoltando con attenzione i bollettini meteo, si possono evitare situazioni drammatiche.

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