Pnrr: Vallone (Dia), mafie guardano ai fondi a livello europeo

Calabria
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"Grazie iniziative governo in grado di prevenire tentativi"

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(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 27 GEN - "Le mafie stanno guardando ai fondi del Pnrr. Ma non solo a livello nazionale, anche a livello europeo". Lo ha detto il direttore della Dia Maurizio Vallone a margine del convegno "Istruzione per l'affermazione della legalità" organizzato a Reggio Calabria nell'aula magna dell'università Mediterranea in occasione del trentennale della nascita della Direzione investigativa antimafia.
    Per Vallone "non soltanto le mafie italiane stanno guardando a questi finanziamenti, ma anche le mafie degli altri Paesi europei. In Italia però abbiamo la fortuna di avere una legislazione di prevenzione estremamente avanzata. Abbiamo un grande vantaggio tattico. Dobbiamo trasformarlo in un vantaggio strategico".
    "Grazie alle iniziative che il governo ha intrapreso - ha sottolineato il direttore della Dia - saremo in grado di prevenire qualsiasi tentativo di infiltrazione in questi appalti del Pnrr ed impedire che anche un solo euro dei soldi europei possa arrivare alle organizzazioni criminali. Le mafie guardano sempre ai fondi per acquisire maggiore potere. In questo momento stanno arrivando tanti soldi quindi l'appetito delle mafie è sicuramente maggiore. Ma è molto più forte la nostra capacità di prevenire questi appetiti e di reprimerli".
    In merito al tema del convegno, Vallone ha spiegato che "non può esistere legalità senza istruzione. Se i giovani non vengono educati sin dalla più tenera età al rispetto delle regole, delle istituzioni e al rispetto reciproco non ci può essere una società degna di questo nome. Se noi riusciamo a sottrarre all'ideologia mafiosa le giovani generazioni, la mafia si dissolverà nell'arco di una generazione. Dobbiamo puntare sui giovani per far sì che quello che non siamo riusciti a fare noi con gli adulti possa essere fatto nel prossimo futuro.
    L'istruzione alla legalità ci consentirà di dare una nuova vita a questa terra e consentirà ai giovani di oggi di non dovere emigrare". (ANSA).
   

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