Da lunedì in zona arancione. Effetto del nuovo Dl
(ANSA) - CATANZARO, 12 MAR - La Calabria finisce in zona arancione. Il passaggio è stato determinato dal nuovo Decreto legge approvato stamani dal Governo per fronteggiare la diffusione del virus Covid-19. Il decreto, infatti, cancella la zona gialla dal 15 marzo al 6 aprile. La Calabria, comunque, secondo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute non è tra le regioni che ha superato la soglia dei 250 casi per 100.000 ed ha un Rt puntuale, calcolato al 24 febbraio di 0.83.
Anche i tassi di occupazione dei posti letto Covid in area medica e in terapia intensiva sono sotto la soglia di allarme, con, rispettivamente, il 27% (245) e 22% (34).
Saranno zona rossa, dalle 22 del 13 marzo a tutto il 28 marzo, i Comuni di Petilia Policastro, San Nicola da Crissa, e nelle frazioni Piani di Acquaro e Piminoro (Oppido Mamertina) saranno in vigore le limitazione da zona rossa.
Oggi i nuovi positivi sono 305 (ieri 414) ma sono diminuiti anche i test con un tasso positivi-tamponi del 10,84 (ieri 12,74%). Aumentano anche i decessi, +5 per un totale di 720 da inizio pandemia. I guariti sono 32.671 (+168).
Stamani, intanto, è ripresa la vaccinazione del personale scolastico nel centro vaccinale dell'Esercito a Cosenza dove ieri la somministrazione era stata sospesa dopo l'Aifa ha bloccato l'utilizzo di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca. Un ritardo nell'arrivo delle dosi ha provocato un'attesa di alcune ore. Un po' preoccupati, ma comunque in coda per farsi vaccinare insegnanti e non docenti.
"Dopo quello che è successo ieri - ha detto uno di loro - siamo preoccupati, ma abbiamo comunque fiducia nella medicina e nella vaccinazione". Nessun problema serio, secondo quanto si è appreso, per coloro che si sono vaccinati ieri con la partita di Astrazeneca poi ritirata. Di quel vaccino, ha fatto sapere l'Unità di crisi Covid regionale, sono state somministrate 5.674 dosi sulle 8mila totali che facevano parte del lotto ritirato.
Il presidente ff della Regione Nino Spirlì ha quindi voluto sottolineare l'"evidente impennata nella campagna di vaccinazione, tanto che dal 50% siamo passati al 75,3%". (ANSA).