Incendi: volontari minacciano stop dopo bando regionale

Sardegna
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"Svilito nostro ruolo, concezione privatistica campagna"

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 Non c'è solo il personale di Forestas a protestare in piena campagna antincendio con lo sciopero già annunciato per il prossimo 12 luglio. Dopo la pubblicazione del bando regionale sull'antincendio, molte organizzazioni di volontariato si mobilitano e - scrivono in una lettera - "si riservano di rivedere il proprio impegno nella campagna". Anche se l'attività per quest'anno dovrebbe essere comunque garantita "confidando nel fatto che la battaglia per impedire che la Sardegna bruci ed i sardi siano in una grave situazione di rischio sia una battaglia comune fra volontari e amministratori locali e regionali", spiega la Rappresentanza Regionale del Volontariato di Protezione Civile della Regione Sardegna, che ha scritto al presidente della Regione, all'assessore all'Ambiente, al direttore generale della Protezione Civile, al Consiglio regionale, ai sindaci e al Capo Dipartimento Protezione Civile Nazionale.

 Sono pronte anche a manifestazioni pubbliche per dire no. E intanto chiedono la revoca del bando. L'avviso, pubblicato sul sito della Regione, prevede "una spesa di poco meno di un milione e mezzo di euro per un numero minino di 16 mezzi pick up con modulo antincendio, due operatori per ciascun mezzo di cui un autista per 48 giorni" Un documento che - secondo le organizzazioni - "apre la strada ad una gestione di tipo privatistico nella campagna antincendi per interventi di pura pertinenza del Corpo forestale, di Forestas dei barracelli, dei vigili del fuoco e delle associazioni di volontariato". Che - aggiungono le organizzazioni - lavorano gratis anticipando sempre tutte le risorse necessarie. "Questo appalto - questa la principale critica - ha dato il senso di una svalutazione del lavoro svolto dai volontariato e dello svilimento del suo ruolo. Ancora di più perché riguarda attività di pattugliamento e quindi di prevenzione che al volontariato non sono mai state consentite, fatto salve alcune giornate, con una giustificazione di tipo economico ovvero non disponibilità di adeguate risorse". La protesta: "Il Volontariato Sardo di Protezione Civile non può accettare una tale perdita di rispetto nei confronti di chi, gratuitamente, mette a disposizione la propria professionalità, conoscenza del territorio e il proprio tempo libero e ancor meno nei confronti di altri enti preposti che si ritrovano ad operare con estreme carenze di personale e di mezzi". 
   

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