A Bordo 125 migranti
È iniziato ieri sera lo sbarco dei 125 migranti che si trovavano a bordo Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea Eye approdata questa mattina al porto industriale di Olbia. Il primo a lasciare la nave è stato un uomo ferito, trasportato in ospedale in ambulanza dopo che è arrivato il risultato del tampone - negativo - a cui era stato sottoposto.
Dopo di lui, con il contagocce, sono scese alcune donne con bambini, complessivamente a bordo si trovano 50 minori. I migranti vengono indirizzati nelle tende allestite in banchina per l'identificazione e le visite mediche. Al momento non si conoscono dettagli sui centri in cui verranno trasferiti. Si tratta di richiedenti asilo: una parte potrebbe andare in una caserma non utilizzata dei vigili del fuoco di Olbia, che proprio in queste ore starebbero sistemando per poterli ospitare. Altri saranno distribuiti nelle strutture di accoglienza presenti in tutta la Sardegna in attesa di completare la quarantena. La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha già precisato che dei 125 migranti solo 25 resteranno in Italia, tutti gli altri verranno accolti da altri Paesi europei.
In porto sono stati allestiti i gazebo dei vigili del Fuoco e della protezione civile per accogliere i profughi una volta scesi a terra. Ma a complicare le operazioni di sbarco anche il fatto che tutti i vigili urbani e il personale della Protezione civile di Olbia, circa 80 persone, sono in quarantena domiciliare dopo che un agente della Polizia locale di Olbia è risultato positivo al coronavirus.
Nel Molo Cocciani dello scalo gallurese sono arrivati anche il questore di Sassari, Claudio Sanfilippo, e la prefetta di Sassari Luisa D'Alessandro. Il deputato della Lega Eugenio Zoffili, coordinatore regionale del Carroccio in Sardegna, dopo la protesta con le forze dell'ordine che hanno impedito l'ingresso nell'area sterile dedicata alle operazioni di sbarco a tre esponenti locali della Lega (l'assessore regionale dei Trasporti Giorgio Todde e i consiglieri regionali Michele Ennas e Annalisa Mele) si è seduto per protesta in banchina proprio sotto la nave, dopo che ieri sera aveva annunciato: "impediremo con ogni mezzo lecito e pacifico lo sbarco ad Olbia dei 125 migranti dalla Alan Kurdi".
SOLINAS, DECISIONE GOVERNO INOPPORTUNA - "Una decisione presa dal Governo senza consultare la Regione Sarda, alla quale si chiede un ulteriore sacrificio oltre a quelli determinati dai continui sbarchi sulle coste del Sulcis. La concessione dello sbarco nel porto di Olbia ai 125 immigrati a bordo della nave Ong, dopo il diniego del governo francese, non è da me condivisa". Lo dichiara il governatore Christian Solinas a proposito della Alan Kurdi. "Non si comprende - spiega Solinas - il vero motivo del cambio di destinazione e meno ancora quello dello stazionamento davanti alle coste sarde, anche alla luce del decreto del 7 aprile con cui si è di fatto disposta la chiusura dei porti italiani. Nella totale incertezza sulla percentuale di coloro che saranno reindirizzati verso altri paesi europei, e sui tempi con i quali si procederà, si impone dunque - dice il governatore - un nuovo onere sulla Sardegna e su uno scalo portuale non adeguato e attrezzato per fronteggiare una simile emergenza dagli incerti contorni, anche sanitari".
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