Cineaste, allevatrici ed emigrate nella rassegna al via il 24
Cineaste, allevatrici, emigrate: sono le protagoniste di "Terre di confine filmfestival". Ha una impronta e un programma per lo più al femminile la 13/a edizione della rassegna cinematografica in programma dal 24 settembre al 4 ottobre tra la Cineteca di Cagliari (24), Anfiteatro di Asuni e cortile del MEA ( 25, 26 e 27) e Solarussa tra il cortile di Casa Sanna e Casa Naitana (2, 3 e 4 ottobre).
Terre di confine apre una finestra sul mondo delle donne nella pastorizia e sul confronto tra Sardegna e le isole Shetland.
"Due terre che hanno tanto da raccontare, dall'anima antica, e accomunate dall'emigrazione, pastorizia, isolamento, la lingua identitaria, le forti tradizioni, i paesaggi", hanno sottolineato le direttrici artistiche Antonella Puddu e Michela Anedda nella conferenza stampa di presentazione.
In calendario proiezioni, lezioni di cinema, mostre, concerti.Tutto per lo più all'aperto e nel rispetto delle norme sul contenimento del Covid. Tra gli ospiti la regista Anna Kauber, che il 24 alla Cineteca aprirà una riflessione sul pastoralismo al femminile ma anche sui temi dell' isolamento, distanza, migrazioni e darà il via alle proiezioni dei documentari a tema, "Clavel" di Shona Main e i corti di Jenny Gilbertson Brown, oltre al suo apprezzatissimo "In questo mondo" sul lavoro delle donne pastore in Italia.
Il 26 sarà a Asuni per dialogare con il regista Tomaso Mannoni.
Saranno presenti le pastore sarde protagoniste del documentario di Kauber.
Spazio anche agli otto corti finalisti di Visioni Sarde.
Anteprime per il documentario "Padenti" di Marco Antonio Pani e la versione restaurata de "Il processo a Catarina Ross" di Gabriela Rosaleva. Tra i film più attesi anche "Assandira" di Salvatore Mereu con Gavino Ledda.
Il programma è stato presentato alla presenza anche di Sandro Sarai, presidente dell'associazione organizzatrice "Su Disterru" e dei sindaci di Asuni e Solarussa, Gionata Petza e Mario Tendas.
Data ultima modifica